Nella splendida cappella di San Gennaro, ora auditorium, annessa al palazzo marchesale Capecelatro di Lucito, piccolo borgo di epoca longobarda in provincia di Campobasso, si è svolta la prima edizione del Premio nazionale di poesia “Majje Dde le Defenze”, con il patrocinio del Comune, dell’associazione culturale Altair, la Pro- Loco e la società agricola Lucitese.
Presenti all’evento il sindaco Giovanni Marasca, il sindaco uscente Fabiola De Marinis, i presidenti delle associazioni, la storica Ana Franceschini( Buenos Aires).
L’iniziativa, ideata e perfettamente organizzata dal medico campano, scrittore e poeta Vincenzo Galluzzi, (“D’amore e non solo” – raccolta di poesie – edizioni “Albatros, “Storia di Rosa” – ed Guida-), è frutto di una perfetta sinergia tra il professionista, l’intera popolazione e le istituzioni locali. Hanno collaborato alla presentazione della serata l’avvocato Annibale Galluzzi e la giornalista Camilla Di Mario.
Avvolti in una magica atmosfera, intensa di ascolto e silenzio, scrutati dalle magnifiche tele alle pareti del maestro Antonio Pettinicchi, gli spettatori sono stati traghettati da una fitta carrellata di memorie e pensieri tradotti in versi, in uno splendido e coinvolgente viaggio nella poesia. Recitata in lingua e in vernacolo; introdotta da canti locali dei bambini della scuola elementare comunale in costumi d’epoca; assaporata con un passo lento, nella macchina del tempo, come quella della lucitese Maria De Leo : “cumme ère lu tiempe de prime/t’avia rézzà prieste a la màtine,/ pe i d’acque nu fundanine/ o che la sàlme nù muline.”
La giuria del Premio presieduta da Vincenzo Pietropinto e composta da Andrea Fabiani, Lucia Gaeta, Francesco Gemito,Gioconda Oliano, Simonetta Tassinari ha proclamato i seguenti vincitori: per la poesia in lingua, Vittoria Caso(Casavatore) con “Terrae Motus”, per quella in vernacolo:Alfredo Scotti (Ponza)con “Na refule ‘e viento”, premi speciali a Gargano Alfonso, Salituro Concetta, Barracato Antonio,Covino Antonio, Romanelli Gianni, Tocci Alessio.
Ai numerosi addetti ai lavori e non, che hanno gremito la sala in ogni ordine di spazio, è parso chiaro, da subito, la possibilità di percorrere un unico filo conduttore dell’incontro: la rinascita. Dapprima evocata attraverso il ricordo dell’antico rito che si svolge a Lucito ogni anno nel mese di maggio in cui viene menzionata la “Defenze”, una contrada del paese “con vasti e rigogliosi campi” che rifioriscono a primavera, così come rifiorisce l’ amore ; poi ripresa e sottolineata con un’esortazione: che questo premio di poesia sia “un inno all’aprirsi alla vita poetica.” Al “ fiorire dei pensieri e dei desideri”come scrive Vincenzo Galluzzi nella prefazione dell’elegante Antologia curata con il figlio Annibale, (ed. Adriano Gallina s.a.s.,pagg.150,£13). Infine, ancora rinascita, richiamata nei versi di ogni poesia che ha il valore e l’odore del tempo, riannoda sentimenti, allontana ogni certezza, rapisce.
Il reading è stato a tratti piacevolmente accompagnato dalle note dei maestri: Remo Ianniruberto al violoncello e Rosanna Fanzi al pianoforte. Scatti fermati da : Rocco Galluzzi e Angela Arena. Cena nella “Casa sulla roccia” a base di prelibati prodotti locali, allietata dai suoni di chitarra e fisarmonica e dalla calorosa accoglienza delle splendide donne di Lucito che, come tutto il paese, hanno donato, nell’ elaborata preparazione, l’eccellenza, il cuore, e tanta poesia.
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