Nella suggestiva atmosfera del Museo Nitsch, intitolato al celebre artista austriaco Herman Nitsch, noto per il suo teatro delle orge e dei misteri, al vico Lungo Pontecorvo, è stata ospitata la presentazione de ” Il vecchio e il nuovo nella citt antica”, volume scritto da Cesare Brandi storico e critico d’arte, specialista nella teoria del restauro. Il saggio, curato da Roberto Barzanti, e pubblicato solo oggi dall’Accademia degli Intronati, contiene una serie di conferenze, raccolte negli anni ’60 ed uno scritto ritrovato tra le carte dell’Archivio Comunale di Siena. Il contrasto tra vecchio e nuovo non poteva essere rappresentato da luogo migliore.
Infatti, il Museo Nitsch si trova in una delle strade più antiche di Napoli, a met tra via Salvator Rosa e Montesanto dove, la tortuosa serie di bassi, case e scalette di via Gesù e Maria s’interseca, con il ben noto vico Cappuccinelle, a ridosso del vico lungo Pontecorvo. Il Quartiere Montecalvario si può definire il cuore della vecchia Napoli, la Napoli delle botteghe artigiane, la Napoli dei mestieri e delle arti intese in senso operativo e in senso più astratto.
Il nuovo, rappresentato dal Museo Nitsch, interagisce, in questo particolare contesto urbano, con la realt preesistente, allo scopo di creare nuove opportunit e di rivalutare la natura del processo creativo. L’architettura del museo, è moderna e essenziale, completamente ristrutturata negli ampi e luminosi spazi interni, in cui dominano i toni freddi, “Che il nuovo sia nuovo e stia a s, che il vecchio sia vecchio e stia a s” è l’invito per una coesistenza rispettosa tra la storia e il presente. Le necessit dell’uomo e quelle dell’ambiente cui appartiene rappresentano un conflitto da sempre esistente, che non manca di dare continui spunti di riflessione. L’ evento rientra nell’ambito del progetto del Museo Nitsch intitolato, “Il quartiere dell’arte” centro per la crescita collettiva.
L’idea, curata da Franco Coppola, Giuseppe Morra, Roberto Paci Dalò e Nicoletta Ricciardelli, annuncia una serie di iniziative che fanno capo alla Fondazione Morra che con gli spazi nuovi, il Museo Hermann Nitsch/Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee, si propongono come nodi di propulsione e sviluppo nelle diverse aree della II Municipalit Avvocata – Montecalvario Porto.
Lo scopo del progetto è quello di farsi riconoscere come tessuto innovativo della citt nel proporre al quartiere d agli interlocutori istituzionali un dibattito capace di comporre e attivare la rete delle identit creative e plurali. I promotori hanno avviato all’interno del museo, convegni, proiezioni di film, serate di poesia.
Spiega il presidente della fondazione Peppe Morra “Certamente il museo rappresenta per il quartiere una delle risorse possibili; si è infatti creato un rapporto di convivenza con esso, sia attraverso una conoscenza reale sia attraverso un approccio meno diretto, questo museo è un trampolino attraverso il quale si possono ottenere dei cambiamenti. Ecco che la cultura inizia a rappresentare un volano di crescita. Anche la stessa serie di eventi che comporta l’affluenza di persone di altri paesi, che contribuiscono ad uno scambio interculturale, fa capire che c’è qualcosa di nuovo”. In questo modo, la piccola realt del quartiere si mostra pronta ad accogliere una cultura straniera che può stabilire un ponte tra diversi paesi”.
Cinema d’avanguardia al Museo Nitsch
Sesto appuntamento con il cinema d’avanguardia al Museo Nitsch gioved 7 maggio, ore 20.00, pellicole storiche da Francia, USA e Olanda. Si comincia con “La chute de la maison Usher”(1928) di Jean Epstein, trasposizione dei racconti The Fall of the House of Usher e The Oval Portrait di Edgar Allan Poe. Il regista è fedele all’analisi dei limiti della conoscenza e della percezione di Poe, che traduce filmando i personaggi frammentati ed oscurando persone, oggetti o luoghi attraverso ombre, annebbiamenti e opacit . Il montaggio instabile in cui i tagli non si combinano uniformemente, l’uso abile delle immagini sovrapposte, la fotografia in slow motion e l’interazione intelligente di luce ed ombra generano un mondo fantastico da incubo, cos credibile che lo spettatore è immerso in esso ed avverte realmente il terrore. Si prosegue con gli americani il primo, “The Fall of the House of Usher”(1926-28), è un’altra trasposizione dello stesso racconto, realizzata da James Watson e Melville Webber. Il film si burla dei tabù repressivi, che all’epoca attanagliavano il cinema di Hollywood, attraverso una serie prevedibile di codici convenzionali. A seguire, “The Hearts of Age” (1934), il primo lavoro di Orson Welles con William Vance una parabola della mortalit , anche se un po’ più grezzo rispetto ai lavori successivi. Per finire Die Brug Il ponte (1928) e Regen – Pioggia di Joris Ivens il suo intento è documentare il salto temporale o anche l’esperienza vitale di un temporale, come di un treno che arresta la sua corsa per attendere il movimento di un ponte.
Ingr 6 esso 5 euro
Museo Hermann Nitsch
Vico Lungo Pontecorvo 29/d
Info tel 081 5641655; www. museonitsch.org
Nella foto in alto peppe Morra con Hermann Nitsch