Mostra al Mac Guarcino/ Ilia Tufano, quelle imprevedibili immagini d’inchiostro su seta: è fuoco all’orizzonte

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Fuoco all’orizzonte. Con questo titolo l’artista e gallerista napoletana Ilia Tufano inaugura la sua personale al Museo di arte contemporanea del piccolo formato a Guarcino, in provincia di Frosinone, mercoledì 17 luglio.

 In mostra circa quaranta piccoli quadri 20×20 cm, immagini ottenute con inchiostri di china sul tessuto di seta pura. Richiamano per analogia il fuoco che si diffonde nell’aria e nel vento. Immagini varie, che si formano in modo imprevedibile. In aggiunta  anche alcuni 20×20 totalmente bianchi ottenuti dal collage della parola fuoco ritagliata su cartoncino Fabriano.
L’idea del Fuoco all’orizzonte è presente anche in  due quadri cm 42×26, inchiostro di china su seta con un terzo, delle stesse dimensioni, un collage bianco di cartoncino Fabriano. Sono invece olio su collage su tela  due quadri di piccolo formato. Nella mostra troverete anche 3  libri d’artista, uno di questi è in realtà una piccola installazione, composta da 12 libri, intitolata Focolare/Focolaio, giocando sull’ambivalenza di questo elemento.
Spiega l’autrice: «Il progetto, cui lavoro dal  periodo del Covid, nasce da ciò che vedo spessissimo  sullo schermo del televisore e sui social: immagini del fuoco che divampa in occasione di incendi o più recentemente delle guerre. Diventa quindi metafora di un grave pericolo che minaccia tutta la civiltà, anche perché è facile collegarlo al riscaldamento del pianeta. Per il momento non vedo le devastazioni che provoca, vedo il fuoco delinearsi all’orizzonte della mia immaginazione, del mio destino, del nostro destino». Due le sue fonti d’ispirazione: il filosofo greco Eraclito con l’idea del fuoco come esplosione di luce come una forza immensa della natura, l’altra dal francese Gaston Bachelard inteso come un concetto intimo e universale che vive nel nostro cuore, nel cielo e si offre come amore.
La mostra è accompagnata da un testo di Carlo Bugli che sottolinea: «La serie dei piccoli quadri eseguiti a china, con i suoi elementi, che si susseguono in orizzontale, costituisce come un sistema di segni, i tipi di un possibile linguaggio del fuoco…. Questo desiderio di dare forma all’informe, di normalizzare il caos rendendolo intellegibile attraverso il linguaggio, rappresenta uno dei moti principali del grafopiteco: dare senso al mondo attraverso la scrittura». Con lo sguardo spalancato sull’anima.

Qui sopra, “Nel deserto”. In alto, “Focolaio/Focolare”

Exhibition at Mac Guarcino/ Ilia Tufano, those unpredictable ink-on-silk images: it’s fire on the horizon

Fire on the horizon. With this title, the Neapolitan artist and gallery owner Ilia Tufano opens her solo exhibition at the Museum of Contemporary Small-Scale Art in Guarcino, in the province of Frosinone, on Wednesday, July 17th.
On display are about forty small 20×20 cm paintings made with Indian ink on pure silk. They recall, by analogy, the fire that spreads through the air and the wind. Different images that evolve unpredictably. There are also some totally white 20×20 paintings obtained from the collage of the word fire cut out on Fabriano cardboard.
The idea of fire on the horizon is also present in two 42×26 cm paintings, ink on silk, with a third of the same size, a white collage on Fabriano cardboard. Two smaller paintings are oil on collage on canvas. The exhibition also includes 3 artist’s books, one of them actually a small installation of 12 books entitled Hearth/Fireplace, which plays with the ambivalence of this element.
The author explains: “The project, which I have been working on since the Covid period, stems from what I see so often on my TV screen and on social media: images of fire burning in fires or, more recently, in wars. It then becomes a metaphor for a grave danger that threatens all civilizations, not least because it is easy to link it to global warming. At the mpment, I do not see the devastation it causes, I see the fire appearing on the horizon of my imagination, of my destiny, of our destiny”.
Two are her sources of inspiration: the Greek philosopher Heraclitus, with the idea of fire as an explosion of light like an immense force of nature, and the French thinker Gaston Bachelard, who considered fire as an intimate and universal concept that lives in our hearts, in the sky and offers itself as love.
The exhibition is accompanied by a text by Carlo Bugli, who points out: “The series of small paintings executed in ink, with their elements that follow one another horizontally, constitute, like a system of signs, the types of a possible language of fire….. This desire to give form to the formless, to normalize chaos by making it intelligible through language, represents one of the main motives of Graphopithecus: to express the world through writing”. Looking wide-eyed into the soul.

RISPONDI

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