Finalmente la mostra del campano Ernesto Terlizzi arriva a Cracovia. C’è voluto un po’ di tempo rispetto al programma previsto, perché il Covid ne ha rallentato la marcia.
E il momento è arrivato. Venerdì 13 settembre (fino al 4 ottobre 2024), in una delle più antiche città della Polonia, dalle 18,30 la galleria dell’Istituto italiano di cultura ospiterà “Matheriae 2019-2024” curata dallo storico dell’arte Alberto Dambruoso che sarà presente all’inaugurazione insieme con l’attuale direttore Matteo Ogliari dell’Istituto, il precedente Ugo Rufino e l’artista stesso.
Terza e ultima tappa dell’esposizione, dopo le prime due nel 2019 alle ArtiVisive Gallery Matera e a Salerno nella Pinacoteca provinciale di Palazzo Pinto. L’itinerario espositivo è composto da 21 opere, tutte tecniche miste su carta kozo thailandese realizzata a mano e intelaiate. L’autore, assemblando le sue diverse materie, dà vita a suggestive visioni di Matera, oggi patrimonio dell’umanità.
Scrive il curatore nel catalogo che sarà presentato in questa occasione: «Da oltre quarant’anni Ernesto Terlizzi si è distinto nel panorama artistico nazionale per una ricerca sempre in divenire, mai ripetitiva e costantemente protesa alla scoperta di nuove modalità espressive. Forte sperimentatore fin dagli inizi della sua carriera, Terlizzi può essere considerato un degno erede della grande scuola italiana dell’informale. Da qui la sua propensione all’impiego dei materiali extra artistici più disparati che spesso ritroviamo all’interno delle sue opere, in una particolare combinazione tra pittura e scultura».
Nato nel 1949 ad Angri, nel salernitano, Terlizzi naviga nel panorama artistico nazionale dalla fine degli anni sessanta. Tra i recenti appuntamenti con il pubblico, quello al Museo archeologico nazionale di Napoli nel 2023 dove ha proposto la mostra dal titolo ““Ma che sanno gli altri”, a cura di Marco Di Capua.
Al Mann ha chiuso il ciclo di opere dedicato ai profughi e il Mediterraneo, iniziato dieci anni fa con la personale di Milano “Apologia della superfice” a Spazio Tadini e poi ancora a Ferrara, Galleria del Carbone con la mostra “Derive” e infine quella di Roma a “StudioS” di Carmine Siniscalco.
Per saperne di più
https://iiccracovia.esteri.it/it/gli_eventi/

Qui sopra, l’opera di Terlizzi intitolata “Dentro e fuori”
In copertina, “Fiori di pietra”

Exhibition/ Italian Cultural Institute in Cracow: Matera in the visions of the Campanian artist Ernesto Terlizzi

Finally, the exhibition of Ernesto Terlizzi from Campania is arriving in Krakow. It took a little longer than planned because Covid slowed down its march.
And now the time has come. On Friday, September 13th (until October 4th, 2024), in one of the oldest Polish cities, from 6:30 p.m., the gallery of the Italian Cultural Institute will host “Matheriae 2019-2024”, curated by art historian Alberto Dambruoso, who will be present at the opening together with the current director of the Institute, Matteo Ogliari, the former director, Ugo Rufino, and the artist himself.
This is the third and final phase of the exhibition, following the first two in 2019 at ArtiVisive Gallery Matera and in Salerno at the Pinacoteca provinciale di Palazzo Pinto. The exhibition itinerary consists of 21 works, all mixed media on handmade and framed Thai kozo paper. By assembling his various materials, the author brings to life evocative visions of Matera, now a World Heritage Site.
In the catalogue that accompanies the exhibition, the curator writes: “For more than forty years, Ernesto Terlizzi has stood out on the national art scene because of his research, which is always in progress, never repetitive and always seeking to discover new forms of expression.
A strong experimenter since the beginning of his career, Terlizzi can be considered a worthy heir of the great Italian school of informal art. This explains his tendency to use the most disparate extra-artistic materials, which we often find in his works, in a particular combination of painting and sculpture”.
Born in 1949 in Angri (Salerno) Terlizzi has been navigating the national art scene since the late 1960s. Recent public appointments include one at the National Archaeological Museum in Naples in 2023, where he proposed an exhibition entitled “Ma che sanno gli altri”, curated by Marco Di Capua.
At the Mann, he completed the cycle of works dedicated to refugees and the Mediterranean, which began ten years ago with the solo exhibition “Apologia della superfice” at Spazio Tadini in Milan, then again in Ferrara, Galleria del Carbone with the exhibition “Derive”, and finally in Rome at Carmine Siniscalco’s StudioS.
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https://iiccracovia.esteri.it/it/gli_eventi/


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