Il traditore è un giovane in giacca e cravatta. Di bell’aspetto e dall’aria perversa. Protagonista disegnato tra i disegni simbolo della sua storia, i pesci e le trenta monete. E’ il tema centrale della mostra che propone la gallerista/artista Ilia Tufano nella sua associazione culturale Movimento aperto in via Duomo, 290 c. Da giovedì 16 marzo con opening alle 17 per la personale di Raffaele Maddaluno, docente di pittura all’ Accademia partenopea, che si divide tra Napoli e Milano. Undici i lavori proposti, tutti realizzati in questi ultimi anni.
L’esposizione prende il titolo dal testo di Dario Giugliano che l’accompagna,“La garanzia immanente dell’arte” dove il critico specifica il punto di partenza del racconto visivo: «Maddaluno presenta una serie di lavori, nei quali si possono cogliere echi che rimandano a un episodio evangelico particolare,quello del cosiddetto tradimento di Giuda, col relativo riferimento al pagamento del suo “servizio” in denari d’argento».
Giuda Iscariota diventa archetipo dell’inganno, vizio dell’umanità che doveva essere salvata dai propri peccati. «Il tradimento di Giuda- scrive Borges nella raccolta di racconti “Finzioni” pubblicata nel 1944- non fu casuale; fu cosa prestabilita, e che ebbe il suo luogo misterioso nell’economia della redenzione. Incarnandosi, il Verbo passò dall’ubiquità allo spazio, dall’eternità alla storia, dalla felicità senza limiti alla mutazione e alla morte; per rispondere a tanto sacrificio, era necessario che un uomo, in rappresentanza di tutti gli uomini, facesse un sacrificio condegno».
Un nuovo tassello si aggiunge all’operazione di conoscenza avviata ormai da anni sul territorio dallo spazio artistico guidato da Tufano. Che riesce a dare spazio a protagonisti dell’arte differenti tra loro ma uniti dal talento, tra il Vesuvio e L’Italia.
La mostra rimarrà aperta fino al 6 aprile: il lunedì e il martedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00,il venerdì dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e su appuntamento.
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