Napoli, una città che sale. Per le antiche scale è il titolo della personale di Renato Attanasio che resterà allestita fino al 6 febbraio 2020 presso l’associazione culturale partenopea Movimento Aperto (in via Duomo 290/C).
In mostra venti fotografie a colori, una parte di un più ampio lavoro, Vertebre di lava, interamente dedicato alle scale di Napoli. Gli scatti sono stati realizzati utilizzando tecniche digitali e poi stampati in formato 44×66 cm. Utilizzando la luce naturale, aprendo l’otturatore a lungo, talvolta per ore: proprio questo conferisce alle fotografie l’intenso effetto plastico che le caratterizza. Ciò ha esposto il fotografo a non poche difficoltà, basta infatti una minima interferenza, un disturbatore o un imprevisto atmosferico per rovinare irrimediabilmente un lungo lavoro, trovandosi costretti a ricominciare. L’esposizione è introdotta dal testo di Riccardo Notte dal titolo Per le antiche scale. Una Napoli edificata su vertebre di lava.
Renato Attanasio vive e lavora a Napoli, si è laureato in Economia alla Federico II ma sin da giovanissimo si è dedicato alla fotografia, lavorando come freelance per mostre ed eventi d’arte. Attualmente, invece, si occupa di fotografia industriale e di still life.
«L’artista – racconta Riccardo Notte – ha intitolato questa serie “Vertebre di lava”, per segnalare l’importanza della materia grezza che un tempo pavimentava le vie, ma anche le scale cittadine, consentendo ai pedoni un veloce attraversamento “verticale” dei vari “gironi” napoletani […] Ora veniamo ai soggetti: Salita Villanova, il Moiariello, Salita Cacciottoli, Gradini della Piazzetta, Salita S. Antonio ai Monti, Rampe Ottavio Morisani, Salita Vetriera, Salita Gradini, Rampe Brancaccio, Salita del Petraio… Una piccola notazione antropologica: notiamo la preminenza del sostantivo astratto “salita” (seguito numericamente da “rampa”, cioè salita ripida), quasi a sottolineare la fatica quotidiana, il peso del vivere. Incontrare a Napoli una “discesa” è infatti raro; è riservato a pochi. Per esempio la Discesa Marechiaro a Posillipo».
La città conta più di duecento scale, queste vie gradinate, capolavori dell’urbanistica, sono percorsi pedonali che specialmente nell’antichità, quando non si poteva ancora contare sui moderni mezzi di trasporto, mettevano in collegamento le colline con il centro di Napoli e il mare, oppure servivano a mettere in rete luoghi di culto.
Romantiche, suggestive, evocative, tra i tanti artisti che le hanno inserite in memorabili scene di film o canzoni vi è anche Edoardo Bennato che in “La città obliqua” racconta di questo tappeto che sale e che scende: «Non è piana non è verticale, è una linea che sale in collina, è una strada che parte dal mare, il percorso della città obliqua. Scale mobili sotto la luna, diagonali e passaggi segreti, un cammino che esiste da sempre, il tesoro della città antica».
Napoli sotterranea gode di fama ormai consolidata, Attanasio mette in luce anche quella sovra-terranea, dando luce ad un nuovo itinerario forse fino ad ora nascosto pur essendo visibile.
©Riproduzione riservata
Nella foto in alto, Marechiaro
INFO
La mostra rimarrà aperta fino al giorno 6 febbraio 2020, il lunedì e il giovedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00, il mercoledì dalle ore 10.30 alle ore 12.30 e su appuntamento (tel. 33332229274)