Trent’anni e non sentirli. Non dimostrali, e soprattutto non preoccuparsi che siano passati. Gabriella Stazio e la sua associazione “Movimento Danza” festeggiano più di un trentennio tra attivit e innovazione. E lo fanno con un libro “30 anni e + in movimento” , edito da “Liguori” e curato da Raffaella Tramontano, giornalista e ufficio stampa della Stazio. Scelta coraggiosa per raccontare una disciplina votata alla fisicit come la danza. Ma se non fosse per la naturale propensione della coreografa napoletana alle sfide, probabilmente oggi uno dei tasselli fondamentali della danza italiana non esisterebbe. Come non esisterebbe quell’idea trasversale di danza, che approda nel sud Italia nel 1979, proprio a opera della Stazio che osa portare il repertorio contemporaneo tra tutù e coroncine, e non solo.
Maria Pia De Vito, cantante compositrice e adattatrice racconta, in una delle pagine del libro, di come l’ “Associazione Movimento Danza” fosse molto di più che una semplice scuola di ballo. “Insegnavo a danzatori che volevano lavorare oltre che sul corpo, sulla voce spiega e credo che da quella esperienza io abbia cominciato a considerare il canto come una danza. Per me il canto è danza della voce”. Una vera e propria rivoluzione. La continua voglia d’innovazione trasforma la scuola di Gabriella Stazio in un “melting-pot” culturale.
Merce Cunningham, Roberta Escamilla Garrison, Douglas Dunn, Molissa Fenley, sono solo alcuni dei nomi che hanno contribuito alla formazione della danzatrice e coreografa napoletana, arricchendo la storia dell’associazione con collaborazioni d’eccezione, riuscendo a trasformare Napoli in un palcoscenico dalla caratura internazionale. Alcuni di loro, come Roberta Escamilla Garrison coreografa di San Francisco, hanno contribuito alla stesura del libro con preziose testimonianze.
Il ritratto che ne scaturisce è di una struttura all’avanguardia, uno spaccato di una Napoli protagonista e in costante contatto con le principali realt internazionali, importante trampolino di lancio per i più grandi coreografi contemporanei, come Luciano Cannito – direttore del Corpo di ballo del Massimo di Palermo – che, commosso, ricorda il prezioso appoggio della Stazio quando nel 1987, tornando in Italia trovava un ambiente chiuso alle novit . Ma non per “Movimento Danza”, che ha proprio nell’apertura mentale e nella profonda disciplina i suoi punti di forza.
E’ sembrata, quindi, una naturale conseguenza per Gabriella Stazio affidare questi trent’anni a un libro, che, oltre a descrivere l’evoluzione dell’impresa della coreografa, parla di una disciplina non più ghettizzata, libera finalmente di esprimersi in tutte le sue forme. Trenta interviste alle maggiori personalit del mondo della danza e non solo per raccontare la storia di una donna che ha rivoluzionato un mondo, attraversato quattro continenti, e che ha all’attivo più di 70 coreografie. Ma la Stazio non ama guardarsi indietro in inutili, seppur meritate, autocelebrazioni.
Il libro si pone come un compendio di un’esperienza che ha ancora tanto da dire. Un punto di partenza. Proprio per questo nel 2009 ha affidato la coreografia “30 anni in movimento”, in scena al Politeama, a 90 bambini “come se, in questo modo, da questi trent’anni potesse nascere ancora qualcosa di nuovo – dottolinea Stazio di innovativo. La possibilit di ulteriori contaminazioni”.
L’avamposto partenopeo è l’unico ente di promozione del sud Italia riconosciuto dall’Unione europea. Un patrimonio fondamentale per una citt che troppo spesso dimentica il proprio inestimabile valore.
Per saperne di più
L’EVENTO
Gioved 4 ottobre ore 18 nella sede di Movimento Danza (via Bonito 21/22- Napoli) presentazione al pubblico del libro 30 anni e più in Movimento di Raffaella Tramontano, edito da Liguori Editore. Con la Stazio e la Tramontano intervengono molti degli artisti intervistati nel libro. Modera, Sara Zuccari, giornalista, critico e storico della danza, direttore di www.giornaledelladanza.com
Nele immagini, in alto, la copertina del libro; in basso, da sinistra, Gabriella Stazio e Raffaella Tramontano