Uno street artist al Museo. L’autore misterioso conosciuto come Blub, e deciso a non svelare la propria identità, approda all’Archeologico di Napoli con la mostra L’arte sa nuotare, dal 30 maggio fino al 31 agosto, curata da Carla Bru e Maria Paternostro.
Blub ripropone icone di tutti i tempi, con la maschera da sub, in un dimensione atemporale, (da Giuseppe Verdi a David Bowie, da Leonardo da Vinci a Marcello Mastroianni). E i suoi ritratti sono apparsi nel centro storico di Napoli.
In vista della grande mostra sull’archeologia subacquea, Thalassa, prevista in autunno, la sua incursione cittadina non poteva passare inosservata.
Spiega il direttore del Mann, Paolo Giulierini: «E’ successo lo scorso aprile quando, in una notte, Blub ha voluto disseminare i suoi dipinti anche nella nostra città, sempre con rispetto e attenzione, puntando alla riqualificazione degli angoli degradati e dando, ad esempio, nuova vita a vecchi sportelli di metallo. Il suo messaggio ci ha conquistato per spontaneità e semplicità: #Lartesanuotare recita l’hashtag insieme a uno straordinario Carlo Di Borbone marino. Così gli abbiamo chiesto una produzione speciale sulle opere iconiche del Mann. A tutti il divertimento della scoperta nella sala del plastico di Pompei».
L’autore crea opere originali che dialogano con i reperti del Mann, accompagnando il visitatore in una dimensione subacquea dai colori sfocati. Fil rouge, l’acqua, che definisce le suggestioni di un’inedita Saffo e gioca con una versione sottomarina di Terentius Neo e sua moglie, fino a rendere contemporanei alcuni capolavori della statuaria antica (tra questi, Apollo in bronzo della Casa del Citarista).
Il percorso artistico di Blub comincia nell’estate del 2013 a Cadaqués, in Catalogna, nel paesino di pescatori particolarmente amato anche da Salvador Dalì. Venezia, Roma, Ravenna, Lucca, Pisa, Mantova, ma anche Barcellona, Amsterdam, Stoccolma, Lisbona e persino Rio de Janeiro, le tappe del suo viaggio creativo, che ha avuto eco internazionale testimoniata. Vanity Fair gli ha dedicato una copertina nel 2017.
Per saperne di più
https://www.museoarcheologiconapoli.it/it/