La Convenzione firmata ultimamente tra Mann, Facoltà di Agraria della Federico II, Musa-Musei delle scienze Agrarie-della Reggia di Portici, presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, prevede progetti di ricerca comuni, mostre, dottorati, borse di studio, itinerari, percorsi turistici e didattici su agricoltura ambiente paesaggio del mondo antico greco-latino. Firmatari: Paolo Giulierini per il Mann, Matteo Lorito per la Federico II, Stefano Mazzoleni per il Musa con sede nella prestigiosa reggia borbonica, prima facoltà di agraria al mondo.
“Su alcuni progetti stiamo già lavorando-anticipa Giulierini- pensiamo ad esempio a studi su reperti paleobotanici e commestibili rinvenuti a Pompei e conservati al Mann, al censimento delle piante rappresentate nell’arte statuaria e pittorica, nonché dei miti legati al mondo vegetale e animale rappresentati nelle opere del museo. Ma anche allo studio comparato con l’opificio pietre dure per fibre tessili di origine animali. La collaborazione con l’Agraria riguarderà anche i nostri giardini.” La Convenzione promuove ulteriormente il turismo. Tra alcuni mesi, prima dell’estate, al Mann troveremo, supportati da ricerche e censimento di prodotti eno-gastronomici antichi d’eccellenza, shop, caffetteria, ristorante con chef stellati.
Dal punto di vista scientifico, l’obiettivo comune è lo sviluppo degli studi che collegano reperti archeologici e scienze agrarie, studi botanici e zoologici delle raffigurazioni, caratterizzazione genetica di antichi reperti botanici, agronomici e biologici. I progetti di dottorato e borse di studio di varie aree tematiche: botanica, genetica, patologia, chimica agraria, entomologia, microbiologia reperti archeologici, tecnologie alimentari, frutticultura, orticultura, selvicoltura, agronomia storica e moderna, idraulica e meccanica, processi economici agricoltura greco-romana, ricostruzione parchi e giardini antichi, viticoltura ed enologia.
Al Mann ogni mese una novità che sorprende felicemente. Il Museo per Giulierini non è luogo in cui si studia l’antico ma si progetta il futuro e fa già immaginare nuove molteplici attività e posti di lavoro per ricercatori e per gli addetti al turismo anche nella ristorazione. Ogni volta al Mann troviamo nuove opere in mostra. Si svuotano i depositi. Va via la polvere. E con la polvere sparisce la pigrizia. La meta dei 500 mila visitatori prevista per il 2019 è già stata superata in novembre. Domenica 5 febbraio il Mann ha avuto più visitatori in Italia.
Il napoletano che ha combattuto nel settembre dell’43 cacciando un esercito, vittima della violenza volgare degli anglo-americani, ha cantato la sua delusione in “Dove sta Zazà?” in una festa dell’46. Anni di malgoverno con Lauro, con la Dc, il terremoto dell’80, speranza in un futuro diverso con Maurizio Valenzi, sindaco tunisino cantore in pittura- grafica della città. Da alcuni anni, la Giunta De Magistris, nuovi direttori nei Musei e al San Carlo, attività di enti e associazioni, si vive una città diversa. Nel ricordare con molteplici eventi il 1716, data di nascita di Carlo III, il diciottenne sovrano ideatore del San Carlo e degli scavi di Ercolano Stabia Pompei, primi studi archeologici al mondo, Napoli torna ad essere ambita meta di turisti.
Ora abbiamo trovato Zazà. Con lei la libertà, la voglia di fare, creare cultura fonte di turismo.
In foto, il museo archeologico di Napoli