Trasformazione e seduzione che fanno da sfondo ai miti greci. Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli la mostra Amori divini propone oltre 80 opere d’arte provenienti dai più prestigiosi musei italiani e stranieri (tra cui l’Hermitage di San Pietroburgo, il musée du Louvre di Parigi, il J.Paul Getty Museum di Los Angeles, e il Kunsthistorisches Museum di Vienna), dai siti vesuviani e dalla Magna Grecia.
Tema principale delle opere è l’amore in tutte le sue forme, non corrisposto, concesso, rapito, negato, ingannato. Al centro dell’analisi è il rapporto tra l’uomo e la divinità, che vede sempre la trasformazione di ognuno di loro in animali, piante, oggetti, o addirittura fenomeni atmosferici.
I miti amorosi greci sono raccontati con sculture in marmo e pitture parietali e vascolari da artisti come Bartolomeo Ammannati, Baccio Bandinelli, Nicolas Poussin e Giambattista Tiepolo, che ci permettono di ripercorrerli da epoche come quella romana fino ad epoche più vicine alla nostra.
La prima sezione della mostra è dedicata agli “amori rubati”, cioè  a quei miti dove l’oggetto dei desideri viene tratto in inganno dalla metamorfosi del Dio che assume altre sembianze per portare a termine il suo piano di seduzione, come le leggnde di Danae, Leda, Io, e Ganimede.
Questi miti sono affiancati da altri in cui “il Dio trasforma” i protagonisti umani: è il caso di Callisto, sedotta da Zeus e trasformata nella costellazione dell’Orsa maggiore e della sacerdotessa Io, divenuta, ancora per volere di Giove, una “bianca giovenca”.
Amori divini sarà l’occasione per apprezzare gli splendidi mosaici antichi inseriti nei pavimenti delle sale destinate all’esposizione, come prevedeva il gusto dell’epoca, nonché di approfondire alcuni temi importanti tramite un grande simposio che sarà organizzato in settembre e che vedrà dibattere grandi personalità della cultura, sottolinea Paolo Giulierini, direttore sospeso del Museo a cui sarà dedicato un flash mob domani, venerdì 9 giugno, alle 18 davanti, all’antico Palazzo degli studi come protesta contro la sentenza del Tar del Lazio.
La mostra, a cura di Anna Anguissola e Carmela Capaldi, con Luigi Gallo e Valeria Sampaolo, sarà aperta fino al 16 ottobre.
In foto, una delle opere in mostra

Per saperne di più
http://www.coopculture.it/heritage.cfm?id=73
CONCERTO AL MANN
Giovedì 8 giugno  alle 20 il ciclo Miti di Musica,  la collaborazione fra il  Museo archeologico nazionale di Napoli e la Associazione Alessandro Scarlatti prosegue con un percorso nella cantata in lingua napoletana tra ‘600 e ‘700, quando si consolida il “Mito” di Napoli, come capitale della Musica. L’evento è ideato e curato da Antonio Florio, e realizzato dal progetto  ScarlattiLab\Barocco che come sempre riunisce giovani esecutori e musicisti professionisti. In questa occasione il gruppo sarà guidato da Pierluigi Ciapparelli, storica tiorba de Il Complesso Barocco di Alan Curtis,  con il soprano Olga Cafiero, la violoncellista Chiara Mallozzi e Angelo Trancone al clavicembalo. Il concerto è gratuito, si paga solo l’ingresso del Museo (2 euro per visita notturna).
Per saperne di più
www.associazionescarlatti.it

 

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