Il fascino della natura morta che in realtà è vivissima. Still_Life_Scan, a cura di Luca Manzo, è il nuovo progetto di Vittoria Piscitelli che pone al centro della sua ricerca artistica il rapporto tra il reale e la sua
rappresentazione. Partendo da una sfida: riprodurre la tangibilità di ciò che si osserva fino a ingannare lo sguardo nel pensiero sintetizzato nella frase tanto bello da sembrare vero (foto).
L’ambiguità delle opere di Vittoria Piscitelli nasce proprio dall’uso delle nuove tecnologie digitali e si insinua con estrema naturalezza in un contesto storico fortemente eterogeneo e unico nella sua straordinarietà come quello della collezione del Museo Civico Gaetano Filangieri dove la mostra s’inaugura oggi, venerdì 18 marzo alle 18, e resterà aperta fino all’8 aprile.
Still_Life_Scan affianca capolavori del ‘600 e del ‘700 della raccolta, creando dubbi di tempo e stile che possono essere però risolti scrutando le opere da vicino.
L’artista sviluppa una personale estetica della luce, avvicinandosi, così, con strumenti contemporanei, alla tradizione fiamminga settecentesca: i fiori adagiati sul piano di uno scanner si trasformano in iperrealtà di pixel che non hanno nulla da invidiare a un dipinto fiammingo di pittori illustri come Hyeronimous Galle, Maria Van Oosterwijck e tanti altri. E il nero crepato degli antichi fondi ad olio viene restituito attraverso una lampada che cattura sul buio polvere e incertezze, per annullare la perfezione digitale.
Classe 1989, Vittoria Piscitelli si è formata all’Accademia di Belle Arti di Napoli tra pittura e graphic design. Vive e lavora a Napoli, dividendosi tra esperienze espositive e multidisciplinari italiane e internazionali .


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