«La ringrazio molto per la cittadinanza che mi ha conferito, ma io sono prima di tutto un cittadino delle due Sicilie». E’ uno degli aneddoti raccontato stamattina, a Palazzo San Giacomo, da un Armando De Stefano visibilmente commosso. Artista che ha lasciato una traccia profonda tra gli allievi dell’Accademia di Belle arti di Napoli con la sua pittura, a novant’anni compiuti il 27 novembre, si vede circondato dall’affetto di amici, giornalisti, napoletani, sindaco e assessore alla cultura, a Palazzo San Giacomo: con una targa e una medaglia, festeggiano tutti il suo novantesimo compleanno e l’energia artistica di una vita spesa a comunicare attraverso l’arte.
La cittadinanza cui si riferisce De Stefano è quella di Vercelli attribuitagli quando trasforma il carcere della cittadina in una galleria d’arte contemporanea. Ma è solo uno delle immagini che offre della sua vita. Un’altra, ancora più intensa, è il ricordo della mamma sarta. «E’ per lei- dice- che ho voluto fortemente diventare professore all’Accademia, per lei che qui veniva a portare i vestiti al direttore amministrativo. Una sorta di riscatto, attraverso l’orgoglio di avere un figlio docente».
E di orgoglio napoletano e metamorfosi molto si parla in una affollata sala Giunta dove protagonista è un autore che non ha mai voluto lasciare la proprio città, «perché Napoli è bella assai e io volevo stare a via Costantinopoli, perciò non ho accettato la cattedra di Brera».
Sulla fierezza partenopea si soffermano anche l’assessore Nino Daniele e Luigi de Magistris, in particolare, quando afferma che sono molti i partenopei illustri “fuoricasa” accarezzati dall’idea di ritornarci. E, al posto del “fuitevenne“ di eduardiana memoria, il sindaco propone il più allettante “turnatevenne” in una Napoli finalmente affollata da turisti. Città ribelle, recalcitrante e resistente all’omologazione. Ma anche città rifugio che considera l’accoglienza l’unico forte antidoto al terrorismo.
E nella mente del pubblico attento si fa strada la potenza pittorica del Maestro evocata soprattutto nell’emozione di un momento storico rivoluzionario, la repubblica del 99. Infine, la promessa di un appuntamento non lontano, per ammirarla. Il maggio dei monumenti riserverà uno spazio d’onore a De Stefano con una mostra che lo celebrerà al Palazzo delle arti Napoli, in via dei Mille. Dedicata a José Luis Borges. Con la bellezza dei colori e delle forme.