La passione struggente della canzone napoletana. Il ritmo incalzante del tango. Ecco gli ingredienti di uno spettacolo da non perdere in scena domenica 5 giugno alle 19 nella casina vanvitelliana di Bacoli. Baires e ritorno con Lello Giulivo. Introduce i brani" La lettera smarrita" di Manlio Santanelli. Il drammaturgo napoletano, con la sua proverbiale ironia, scrive un testo che ripercorre il viaggio dell’artista tra Napoli e Buenos Aires. Al centro della storia una missiva spedita cento anni fa, che semina il panico tra chi la riceve. Il progetto è patrocinato dal Comune di Bacoli e finanziato dalla Regione Campania con i fondi della comunit europea.
La scintilla del progetto scocca nel lontano 1986, dopo un viaggio di Giulivo in Argentina.Due luoghi e due protagonisti da mettere insieme, cos distanti eppur vicini Gennaro Pasquariello e Carlos Gardel. Il primo interprete e ideatore della canzone di giacca, della macchietta, della voce ricamatrice; il secondo, autore di quel tango emancipato dal marchio malfamato, amato anche dalle classi sociali più elevate. Napoli chiamava Buenos Aires.
Lo spettacolo è l’ultimo capitolo della trilogia curata da Giulivo, cominciata con Amore di Tango e proseguita con Napolettango, da cui è stato tratto anche il disco. «Canto e recito due espressioni di una passionalit profonda ed estrema tipica dei popoli meridionali spiega Giulivo e a suggello di questo lavoro non poteva mancare la prosa, sempre presente nei miei spettacoli. Manlio Santanelli, eccelso autore partenopeo mi ha dedicato un testo pieno di suggestioni, una lettera smarrita un secolo fa, che ci consegna le affinit esistenti tra Napoli e Buenos Aires».
Lo spettacolo è diretto da Bruno Garofalo, arrangiamenti di Antonio Sinagra e Ciro Cascino che accompagna Giulivo al pianoforte, mentre al clarinetto e sax soprano c’è Giuseppe Di Colandrea, Agostino Oliviero al violino e mandolino, Ottavio Gaudiano al contrabbasso. Con loro anche i ballerini Francesca Lastella e Flavio Quisisana.