Addio a Elisa Frauenfelder. Tra le oltre 330 persone raccolte nella chiesa di San Gioacchino a Napoli, a darle l’ultimo saluto Fulvio Tessitore e Francesco De Sanctis, rettori emeriti delle Università Federico II e Suor Orsola Benincasa dove lei era di casa. Insieme ai tanti suoi allievi e agli amici illustri, dallo scienziato Franco Salvatore al cardiochirurgo Carlo Vosa.
Napoletana, classe 1931, Frauenfelder non aveva mai smesso d’insegnare. Laurea federiciana in filosofia ma poi una vita dedicata alla pedagogia, come testimonia il volume curato per Liguori da due dei suoi allievi più illustri, Paolo Orefice e Vincenzo Sarracino: Cinquant’anni di pedagogia a Napoli (1954-2005). Studi in onore di Elisa Frauenfelder.
Cinquant’anni divenuti nel frattempo oltre sessanta e celebrati nel 2016 con l’onorificenza (una delle tante) di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (foto, al centro del gruppo). E anche nell’anno accademico in corso era come sempre al suo posto a guidare la cattedra di Pedagogia generale e sociale nel corso di laurea magistrale in scienze della formazione primaria che lei stessa aveva fondato al suo arrivo al Suor Orsola.
Le ultime lezioni il 14 e il 15 dicembre. Prima ai futuri insegnanti di sostegno e poi al Master in Organizzazione e gestione delle Istituzioni scolastiche in contesti multiculturali. L’ennesimo esempio del suo insegnamento pedagogico continuamente rivolto al futuro e alle nuove esigenze didattiche a cui la scuola del terzo millennio deve far fronte.
L’ultima sua grande sfida: contribuire a fondare una didattica del mare, perché, spiegava «nelle scuole e nelle Università italiane c’è una pesantissima assenza nella programmazione didattica: il mare, nonostante si tratti di un fattore assolutamente decisivo nella formazione di un individuo e in particolare per i popoli del Mediterraneo». Un importante scenario per costruire il futuro, partendo dalla formazione.