Scienziati da Napoli nel mondo. Mariafelicia De Laurentis, professore di astronomia e astrofisica dell’Università di Napoli Federico II e ricercatore all’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che è appena entrata nel Consiglio Scientifico dell’Event Horizon Telescope (EHT), la collaborazione internazionale che conduce l’esperimento che un anno fa ha realizzato la famosissima prima immagine di un buco nero.
«Sono felice e onorata di aver ricevuto questo incarico e di rappresentare l’Italia, e con essa l’Università di Napoli Federico II e l’INFN, in questo organismo così rilevante nell’esperimento – commenta – Ringrazio tutti i colleghi che mi hanno eletta e che hanno riposto in me la loro fiducia. Sono pronta ancora una volta a mettere tutto il mio impegno per questa grande famiglia di EHT».
Il Consiglio scientifico di EHT, che è composto di 14 esperti internazionali e nell’ambito del quale De Laurentis avrà l’incarico di coordinare l’attività di ricerca teorica dell’esperimento, è il “core” della collaborazione e l’organismo che delinea le strategie di ricerca, decide le future osservazioni e lo sviluppo delle varie attività scientifiche.
Ribalta internazionale anche per l’oncologo dell’Istituto dei tumori “Fondazione Pascale” di Napoli Paolo Ascierto che è intervenuto all’American Association for Cancer Research (Aacr), uno dei massimi congressi mondiali di oncologia, per illustrare i progressi della terapia con Tocilizumab, farmaco anti artrite, per la cura della polmonite causata da Covid-19.
Ascierto ha mostrato nella sua relazione le immagini Tac dei primi pazienti dell’ospedale Cotugno di Napoli intubati cui è stata praticata la terapia con Tocilizumab, prima e dopo il trattamento, tra queste le immagini relative a un paziente di soli 27 anni arrivato in ospedale in condizioni disperate. «Questi casi fanno parte delle prime esperienze di trattamento antecedenti la sperimentazione dell’Aifa – ha spiegato Ascierto – i risultati del disegno sperimentale dello studio clinico di fase 2 dell’Aifa, Tocivid-19, dovrebbero arrivare per gli inizi di maggio».
Ma nell’ambito di una collaborazione con l’ospedale Cotugno e l’oncologo Vincenzo Montesarchio dell’Azienda ospedaliera dei Colli, ottimi i risultati ottenuti anche utilizzando un altro farmaco, il Sarilumab.
«Questo farmaco – ha sottolineato ancora l’oncologo del Pascale – è stato somministrato a 15 pazienti per via sottocutanea. Otto di questi erano intubati, gli altri 7 non lo erano. Tutti i 7 non intubati hanno mostrato un miglioramento in 24-48 ore, mentre solo 3 pazienti intubati hanno risposto al trattamento. Purtroppo, gli altri 5 sono morti a causa di una progressione rapida del distress respiratorio».
Un lavoro sperimentale per salvare la vita ai pazienti che proietta i medici napoletani in una dimensione globale.