Napoli per 24 ore senza forza di gravit .nella fantasia di Manlio Santanelli, autore di “Per oggi non si cade” (pp.82, euro 10, Giammarino editore) che descrive con ironia e ilarit una Napoli citt di contraddizioni.
In quarta di copertina si legge una riflessione di Goethe «io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi ».
Incredibile ma vero. A Napoli tutto può succedere. Il Vesuvio erutta e all’improvviso finge di dormire. Il sindaco promette la raccolta della spazzatura porta a porta entro un mese e dopo tre anni cumuli di rifiuti in citt e periferia. Il forum delle culture parte un anno dopo. La criminalit , però, è scomparsa ma solo in via Toledo per il via vai di decine di auto e moto in area pedonale di VV.UU, CC, PS, Finanza. Cos si assiste al vivace frequente gioco a nascondino dei tanti venditori con merce sulle spalle costretti a spintonare i pedoni, a mantenersi in forma, a smaltire l’abbondante cibo. Coloro che ignorano come si mantiene l’ordine pubblico hanno pensato che sarebbero più che sufficienti solo due auto ferme con i lampeggiatori blu accesi per evitare il fuggi fuggi.
Santanelli è autore di teatro noto in Italia e all’estero. Ha scritto Uscita d’emergenza, Le sofferenze d’amore, Regina Madre, Bellavita Carolina, Disturbi di memoria, Vita natural durante, Pulcinella, Il baciamano, la Venere dei terremoti. Vincitore di ambiti premi dall’80.
Cosa può accadere a Napoli in assenza di gravit ? Donna Amalia getta come ha sempre fatto il sacchetto della monezza dal balcone e questo non cade tra gli altri per rifocillare le tante pantecane ma rimane sospeso. Vito, muratore, cade dall’impalcatura e rimane nell’aria e invoglia i suoi compagni di lavoro a tuffarsi nel vuoto e con loro mangia la frittata di maccheroni galleggiando come astronauti. Donna Lucia, moglie di Vito, nel vedere il marito in cielo e non spiaccicato in un lago di sangue non si scompone abituata alle sue frequenti scapocchiate. Gli spaghetti non si scollano dalla pentola. Il geometra Chiariello, collezionista di orologi, in un momento di depressione causato dal loro lugubre suono memento mori li getta dal balcone ma essi tornano indietro. A Totonno ‘O Griletto una pallottola gli saltella sul viso e spuzzuliargli la pellecchia del viso. I colombi quel giorno non bombardano statue persone palazzi ma le loro caramelline si aggregano in un mattuoglio tale, che passando davanti al sole creava un vero e proprio eclisse di merdella. Si getta dai balconi tutto. In citt si vive di giorno la notte di San Silvestro. Le varie vicende sono descritte non prive di un linguaggio popolare osceno, di proverbi, di modi di dire che suscitano ilarit . Nella nostra lingua la stessa parola può assumere diversi significati può offendere o essere un complimento. Santanelli descrive la realt napoletana con brio giocando con le parole.
Tonino, Vincenzi’, Pascali’, tre scatenati di mascoli, e Maria, la madre io certe volte, m’avita credere, prego a Maronna, no, non jastemmo, prego a Maronna ca s’ e pigliasse al suo servizio con una malattia doce doce, senza sparpettiamente, pimma ca fernesceno accise, ca cu a vocca a cacci sanghe nterra a nu marciapiede. Divertente la vicenda di Vitelozzo Bovini, macellaio. Scopre la moglie Orsola al balcone che mostra la sua impudica pudenda al dirimpettaio Cesare e reso bue con un coltello si avventa sulla puttana che lo sputtanava, alla fedigrafa che lo fedigrava per fare filetti. Orsola evita il colpo si sporge e cade mercè la testa che pesava più del suo culo. Cesare si getta e volteggiano nudi lussuriosi come Paolo e Francesca. In assenza di peso si concedono spericolate ed acrobatiche e disossate scopate.
Il libro ha tra le pagine foto e opere di allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli dove è stato messo in scena, regia Fabio Cocifoglia, nell’evento Napoli Teatro Festival Italia.
Nell’immagine, la copertina del libro di Santanelli