Il Napoli Teatro Festival è capace di regalare emozioni forti anche grazie alla grande letteratura. Dopo il suggestivo reading di Isabelle Huppert al San Carlo con un’efficace sintesi del romanzo di Marguerite Duras “L’amant”, ancora un classico francese, Albert Camus, ci ha dato brividi d’attualità.
Attraverso la voce di Renato Carpentieri (premio David di Donatello 2018 come miglior attore) che ha recitato il monologo “La caduta” nel bel giardino di Palazzo Grenoble, sede dell’istituto francese di Napoli, sorvolato in un fresco pomeriggio di giugno dal grido dei gabbiani. Dando volto a Jean-Baptiste Clamence, brillante avvocato parigino prodigo di buone azioni verso il prossimo infelice che getta la maschera del buonismo e nel suo nuovo “studio” di Amsterdam dove so è trasferito, ovvero il bar del bar Mexico City, si mostra per quello che è , giudice penitente, colpevole di doppiezza, e accusando se stesso, punta l’indice contro tutta l’umanità.
E domani sera (giovedì 28 giugno, in replica alle 19 venerdì 29), alle 21, al Teatro Politeama è la volta di un poeta Nobel, il russo Iosif Aleksandrovič Brodskij che sarà interpretato (in lingua originale, con soprattitoli su grande schermo) da un altro grande russo, Mikhail Baryshnikov (foto), stella della danza. Un commovente viaggio nel profondo delle viscerali e complesse composizioni dell’autore.
Lo spettacolo Brodsky/Baryshnikov, che ha debuttato in prima assoluta il 15 ottobre 2015 in Lettonia al New Riga Theatre di Riga, si svolge in un luogo cadente e polveroso, circondato di vetrate, giardino di inverno della Belle époque ormai abbandonato, immagine ideale di un mondo che non c’è più e che esiste solo nella memoria e nell’arte.
Incontro tra due leggende, tra il danzatore che sceglie nel 1974 di diventare primo ballerino dell’American Ballet Theatre di New York e il poeta che, espulso dall’Unione Sovietica nel 1972, dopo un brevissimo periodo a Vienna, elegge questa città come sua nuova casa. Proprio a New York i due faranno conoscenza stringendo un’amicizia destinata a durare sino alla morte del poeta nel 1996.
Le scene sono di Kristine Jurjane, il disegno luci è una creazione di Gleb Filshtinsky realizzata da Lauris Johansons, il suono è di Oļegs Novikovs, i video di Ineta Sipunova, musica di Jim Wilson (“God’s Chorus of Crickets”) e Karlis Tone. Gli effetti pirotecnici dello spettacolo sono disegnati da International Fireworks Design e realizzati da Artech Fx.
Per saperne di più
https://www.napoliteatrofestival.it/
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