Napoli Teatro Festival si avvicina.  E sono aperte le iscrizioni per  i 10  laboratori che fanno parte della sezione formazione. Obiettivo: l’incontro tra aspiranti attori e maestri internazionali del teatro. Sul sito tutte le informazioni.
I corsi si terranno durante tutta la programmazione della dodicesima edizione della rassegna (8 giugno – 14 luglio) diretta da Ruggero Cappuccio. organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano.
Scade  il 20 aprile la possibilità di iscriversi al laboratorio Lady M a cura di Francesco Saponaro e Nadia Carlomagno per rielaborare  il capolavoro operistico di Dmitrij Shostakovich Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk e dall’omonimo racconto dello scrittore russo Nikolaj Leskov.
Particolarmente rilevanti i momenti di studio dedicati alla danza con artisti come Kenji Takagi (foto di Akiko Miyake).  Il coreografo francese Alexandre Roccoli terrà un workshop dal titolo Di Grazia, progetto coreografico e multimediale, che scava nelle rappresentazioni della donna attraverso la sua emancipazione (scade il 25 maggio).
Dalla Francia alla Grecia: Michalis Theophanous, ballerino e coreografo, a lungo collaboratore di Dimitris Papaioannou, condurrà un laboratorio di improvvisazione durante il quale i partecipanti saranno chiamati a ripensare ai movimenti del proprio corpo da un nuovo punto di vista.
Ci sarà anche lo scrittore francese Daniel Pennac, che con Massimiliano Barbini e Ludovica Tinghi, terrà un workshop dedicato al rapporto complesso tra scrittori e lettori. Mentre il regista Massimo Munaro, invece, lavorerà sui cinque sensi dell’attore, l’originale pedagogia teatrale portata avanti dal Teatro del Lemming sul territorio nazionale ed europeo .
Torna per il terzo anno consecutivo lo sloveno Tomi Janežič, stavolta con Principles in Acting, laboratorio sullo psicodramma come strumento per l’esplorazione del processo creativo dell’attore. E Radici, guidato da Roberto Solofria, Rosario Lerro e Luigi Imperato, è invece una sessione che indaga il passaggio dall’età infantile a quella adulta .
Una riflessione anche  sulla migrazione con Il mare ha cambiato colore, a cura di Julie Kretzschmar, con la collaborazione del fotografo Bruno Boudjelal, laboratorio rivolto a giovani stranieri che vivono a Napoli. Anche la casa circondariale di Poggioreale ospiterà un laboratorio con Misantropie, condotto da TeatrInGestAzione, che vedrà i detenuti del carcere parte attiva nel processo creativo.

Per saperne di più
napoliteatrofestival.it

 

 

 

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