Napoli è una citt affezionata ai miracoli. La libera interpretazione della fede e dei suoi benefici ha indotto a credere che dal cielo possano piovere i rimedi necessari per la guarigione dalla disoccupazione se non si lavora, dall’indolenza se si lavora troppo, dalla violenza anche in tempi di pace, dalla volgarit e dall’oppressione che in molti esercitano impuniti ovunque e continuamente.
I napoletani attendono che il cambiamento arrivi dall’alto direttamente dal Padre o da palazzo San Giacomo e credono che il potere di rinnovamento risieda lontano dalle loro possibilit di “figli” in cerca di assistenza quotidiana.
L’Associazione culturale NarteA, nata dall’entusiasmo di un gruppo di giovani nel febbraio del 2006, smentisce l’idea che questa citt sia destinata a un’eterna sala d’attesa, anticamera di un futuro migliore.
Il suo scopo è promuovere una citt che mortifica le proprie risorse, esaltandole, superando il provincialismo tipico di molti degli operatori che si occupano di cultura, legati alla logica dell’introito e dell’arte come serbatoio di guadagno. Le proposte dell’Associazione, fondata da Erika e Febo Quercia e Mariano Penza sono molteplici e si basano su un attento studio del territorio e sulle esigenze dei napoletani. Il format delle visite guidate teatralizzate e delle cene spettacolo, i progetti didattici destinati alle scuole e i laboratori di scrittura nascono come strumenti attraverso cui veicolare e diffondere la conoscenza di Napoli, step fondamentale perch ci si riappropri di un identit altrimenti troppo fragile e facilmente ricattabile.
Il fitto calendario di appuntamenti mensili offre la possibilit di incontrare i luoghi della citt , di riconoscere i sedimenti della storia con una prospettiva nuova.
“Le Anime Pezzentelle”, visita guidata teatralizzata presso la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco in via dei Tribunali, ritaglia uno squarcio nel cielo dai forti contrasti e dai colori accesi della Napoli seicentesca, colta nell’atto di pregare le anime purganti per ottenere la salvezza terrena in cambio del “refrisco”.
Con il “Banchetto reale alla corte dei Borbone” NarteA crea una straordinaria occasione per rivivere in prima persona i 126 anni di dinastia Borbonica, in compagnia del re lazzarone, Ferdinando IV, di sua moglie Maria Carolina e degli eroi che segnarono la storia di una grande capitale europea, da Eleonora Pimentel Fonseca ai briganti che ne segnarono l’apologia.
“Il mito allo specchio”, itinerario teatralizzato che si snoda dalla chiesa di Santa Maria Regina Coeli al complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, ripercorre i passi della Napoli barocca, trasfigurata nelle mille immagini, nelle molteplici interpretazioni del carnevale barocco e nasce dalla volont di interagire con la mostra “Tradizione in Azione”, allestita nella sala capitolare della basilica francescana dalla Scarabattola dei fratelli Scuotto.
A breve debutter il “Testamento di pietra”, una visita guidata teatralizzata che avr come location la Cappella Sansevero con cui si riconsegner ai napoletani la figura di Raimondo di Sangro, principe di Sansevero nella sua reale dimensione di uomo di cultura, di ingegno eccezionale, che contribu alla grandezza della sua citt . Le macchine anatomiche, le statue della Pudicizia, del Disinganno ed il Cristo Velato riprenderanno vita in un atmosfera magica .
Tanti, dunque, gli spunti per riannodare i fili di una realt troppo sfilacciata, rassegnata al fatalismo e legata ad inutili stereotipi. L’associazione culturale NarteA si impegna per mettere in moto i meccanismi del cambiamento e con la sua dedizione quotidiana alla conoscenza rappresenta la normalit di un miracolo che viene dal basso.
Nelle foto (di Maria Volpe Prignano), due momenti della cena borbonica
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