Il Pataphysicum Institutum Parthenopeium ( www.xoftp.com ), sito napoletano della cultura patafisica, scienza dell’eccezione, propone un nuovo lavoro scaturito dall’estro di Mario Persico, pata-direttore dell’Istituto, il quale continua attraverso le sue idee a dare forma al prodotto ultimo, costituito dalla particolarissima rivista “Patapart”, che giunge al suo nono numero.
Lo stile inconfondibile, ma in questa edizione, un po’ più aggressivo, rende ciascun dettaglio che compone il giornale, uno strumento utile per la critica che esso porta avanti. A partire dall’emblematico gioco di parole incentrato sul numero stesso del periodico “NoNo”, che ricorda vagamente le contrepèterie cos care a Raymond Queneau, il poeta e scrittore francese di “Exercises de ste”, che fu tra i fondatori del Collège de Pataphysique di Parigi, istituito nel 1948. “Nono”, infatti, si trasforma qui in un gioco di suoni che assume una duplice accezione; “NoNo” non è unicamente il numero della rivista, ma rappresenta anche una sigla intesa come opposizione ferma a un sistema fortemente criticato dalla cultura patafisica. “NoNo” diventa cos uno slogan e un trampolino per la critica che costituir il filo conduttore di tutto il foglio; è una guerra dichiarata a quanto ” è ostinatamente ancorato a regole inamovibili o che pretendono di definire il nostro sistema culturale organico e universale” come si legge nelle parole introduttive del foglio, ad opera di Mario Persico.
Sono presenti, a sostegno di questo segno di protesta, molteplici illustrazioni, che in varie maniere rappresentano a proprio modo il “NO!”, tra le quali ” la maschera del geNOiNO” di Gianfranco Gambardella e il “No!” di Emily Joe.
Alcune costanti allegoriche sono presenti anche in questo numero poich costituiscono oramai il biglietto da visita dell’Istituto di patafisica napoletano. Ad esempio, il tre di bastoni delle carte napoletane (logo del collegio) e la spirale che simboleggia l’eterna ricerca “com’è la patafisica nel suo incedere imperturbabile”. Altro personaggio protagonista della scienza della patafisica è l'”UBU roi”, il personaggio inventato dallo scrittore e drammaturgo francese Alfred Jarry rappresenta un’immagine del potere, inteso nell’accezione negativa del termine. L’UBU, catalizzatore di tutte le più aspre critiche è rappresentato dall’ipocrisia dei grandi sistemi. La patafisica, in quanto scienza dell’eccezione, vuole ricordare che c’è dell’altro al di l degli schemi convenzionali che l’uomo ha bisogno di costruirsi, che possono originare poi ipocrisie.
Tuttavia, una risposta, una possibile realt alternativa, in questo caso non viene proposta dalla patafisica; come se il sollevare il problema fosse l’unico modo per affrontarlo.
In foto, un segno del nuovo Patapart