Nonsolopoesie edizioni/ “Fabian” di Paolo Innocenti: una storia di amicizia e coraggio

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«Il tuo amico Fabian non è come te. Vedi Aaron, lui è speciale, è diverso da tutti i ragazzi del paese. Ormai sei grande abbastanza, posso parlartene liberamente. Fabian è molto più sensibile anche di te, e il suo cuore sprigiona solo amore […] Fabian è nato diverso dagli altri, più fragile, non avrà mai una vita normale come la tua».
Paolo Innocenti presenta il poetico e delicato romanzo “Fabian”, in cui si racconta una storia di un’amicizia sincera, di accettazione della diversità e del coraggio di essere sé stessi. Ambientata in Scozia a partire dagli anni Ottanta, l’opera è narrata attraverso i punti di vista in prima persona di Aaron e Fabian, due ragazzini di dieci anni che sono legati da un profondo legame d’amicizia.
Dalle parole di Aaron: «Era l’amico più importante della mia vita. I nostri dieci anni, facevano sì che tutto il nostro mondo apparisse speciale, anche se entrambi eravamo impazienti di crescere, ma la nostra adolescenza ci imprigionava, costringendoci quasi a una schiavitù. Naturalmente non corrispondeva alla realtà, ma noi ci sentivamo oppressi, non volevamo più essere bambini ma grandi, e andare in giro per il mondo a esplorare paesi che fino a quel momento vedevamo solo illustrati sui libri di scuola».
Fabian soffre di una sindrome che lo rende diverso dagli altri ma per Aaron non è affatto un problema; il ragazzino adora il suo amico tanto speciale, con cui ama passare il tempo tra partite di calcio ed esplorazioni del bosco che circonda il loro piccolo paese.
Un giorno, mentre giocano tra gli alberi, trovano un gattino abbandonato e decidono di adottarlo; non sanno ancora che quel gesto di generosità li condurrà verso un’esaltante avventura. Quel gatto, infatti, li spinge a inoltrarsi nel folto della foresta, dove accedono in una realtà da fiaba in cui dovranno testare le loro capacità e il loro coraggio; questa parentesi immaginifica, che si ripeterà un’altra volta nel corso della storia, rende l’opera a metà strada tra il romanzo di formazione e la narrazione fantasy. Paolo Innocenti utilizza il filtro fantastico per alleggerire quello che è l’importante tema affrontato nel libro: a volte, per chi è diverso, e si utilizza questa parola nell’accezione più ampia del termine, è difficile condurre un’esistenza serena e “normale”; per questo motivo è fondamentale avere vicino persone che ci amano per quello che siamo, come accade a Fabian, che in Aaron trova un amico per la vita. (Paola Liberi)
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