Anche gli allievi del 69° circolo didattico (rione Bisignano 85, Barra – Napoli) si sono appassionati alla vita di Joseph Beuys. E il laboratorio d’arte, proposto dall’associazione culturale “Étant donnés” e ispirato alla vita e alle opere dell’artista tedesco, si arricchisce di nuovi spunti e nuovi significati. Per la dirigente Marisa Esposito è «un work in progress per il continuo apporto di esperienze, idee, elementi nuovi che sopraggiungono via via che i bambini procedono nelle attività. Grazie all’elemento affabulatorio ampiamente utilizzato da Luigi Filadoro (presidente di “Étant donnés” e esperto di didattica dell’arte contemporanea), sono riusciti a cogliere la singolarità dell’artista di cui parlano come un personaggio a loro familiare. E’ straordinario sentire un’alunna che parla solo in napoletano rispondere all’insegnante che mostrandole un’immagine dell’artista le chiedeva chi fosse: “Questo è Joseph Beuys”».
Il progetto Assemblaggi creativi è la naturale continuazione di un processo, avviato da Filadoro, di avvicinamento dei bambini e degli adolescenti all’arte contemporanea, un processo che si è arricchito nel tempo di nuovi aspetti, primo fra tutti l’interscambio fra bambini di diverse scuole e diverse nazionalità e l’aula decentrata capace, quest’ultima, di attivare processi motivazionali che facilitano la conoscenza.
«Il ruolo del 69° circolo – spiega la dirigente – è quello di condividere un’idea nuova di fare scuola, dove intorno a una proposta, i bambini lavorano insieme, si confrontano al di fuori di schemi precostituiti e di censure che mortificano la creatività, sperimentando in tal modo, quella libertà di espressione necessaria per apprendere e crescere. Questa nuova idea di fare scuola e la consapevolezza del ruolo fondamentale che l’educazione all’arte svolge per lo sviluppo cognitivo, emotivo, sociale e motorio dei bambini, mi hanno spinto a promuovere il progetto fra i docenti che hanno accettato di collaborare con l’esperto anche al di là del loro orario e fra le famiglie affinché autorizzassero la permanenza a scuola dei loro figli oltre l’orario scolastico. C’è stata fin da subito una grande partecipazione testimoniata dalla presenza continua di folti gruppi di alunni».
I bambini del 69° circolo partecipano ad almeno quattro dei cinque lavori proposti. In particolare sono impegnati nella realizzazione in cartapesta del modello dell’aeroplano che trae spunto da un episodio della vita di Beuys che è stato pretesto per strutturare l’elemento biografico e narrativo dei bambini (parlare di sé). D’altro canto, l’episodio in questione, ovvero la caduta dell’aereo, ha aspetti simili a quelli rintracciabili nel “Piccolo Principe” di Saint Exupery.
Nella sala degli imperatori ci sarà un lavoro a cui hanno partecipato gli alunni delle terze classi che trasforma un oggetto quotidiano in una scultura, avvicinando i bambini al concetto di metafora e ready made. E infine il ritratto di Beuys che è stato rielaborato come icona pop dagli alunni dalle classi quarte. I lavori saranno esposti al Mann di Napoli (piazza Museo Nazionale, 19). Dal 5 al 10 aprile nella prestigiosa Collezione Farnese.
La collaborazione fra comunità scolastiche e mondo dell’associazionismo non è una pratica nuova. E’ da tempo che le scuole si avvalgono dell’apporto e delle competenze provenienti dalle associazioni e ciò ha contribuito ad arricchire la scuola di nuovi approcci didattici.
«Nel passato – ricorda Esposito – anche il 69° circolo ha partecipato a progetti in rete. Il limite di queste esperienze è stato che le singole scuole hanno svolto il proprio percorso senza mai incrociare le altre se non nella fase finale di comunicazione dei risultati dove ognuno ha presentato un prodotto. La novità di questo progetto è l’aspetto corale, la condivisione, l’integrazione di diversi apporti. I bambini hanno partecipato alla produzione dell’opera lavorando ognuno con la propria specificità e singolarità, ma allo stesso tempo hanno potuto confrontare le proprie soluzioni e contributi con quelli dei bambini di altre scuole, analizzando, discutendo e a volte anche apprezzando soluzioni a cui non avevano pensato. L’incontro con gli allievi della scuola Quarati e del 48° circolo didattico ha suscitato curiosità e desiderio di lavorare insieme e scambiarsi le matite colorate per completare l’opera. Ciò contribuisce a far sì che la diversità diventi veramente un fattore di ricchezza».
Assemblaggi creativi coinvolge oltre quattrocento bambini e adolescenti di istituzioni scolastiche in rete del territorio partenopeo (soprattutto della zona est), tra cui molti minori rom provenienti dagli insediamenti spontanei dei quartieri Barra e Ponticelli. Il 69° circolo opera in un territorio difficile i cui problemi si riflettono fortemente sulla vita dei bambini. «Questi – spiega la dirigente scolastica – vivono una condizione di violazione dei propri diritti (diritto a un’abitazione dignitosa, alla sicurezza, alla protezione, alla formazione). Inoltre la scuola accoglie alunni rom che vivono una condizione di emarginazione ancora più forte a causa dei pesanti pregiudizi sulle pratiche di vita delle loro famiglie. Una delle violenze più indicibili che subiscono è quella che vivono quando il territorio li minaccia, i compagni a scuola non giocano con loro e l’inserimento scolastico è vissuto come una sofferenza. Di fronte a tale complessa situazione la scuola è impegnata a realizzare pratiche di inclusione che tengano conto dei bisogni dei più vulnerabili e delle profonde diversità culturali e sociali. L’attenzione alla relazione con i bambini e fra i bambini diventa fondamentale così come lo sono le scelte metodologiche da utilizzare affinché essi possano apprendere e svilupparsi nella loro completezza relazionale, disponibili al dialogo, contrari alla competitività, accoglienti, curiosi verso la conoscenza».
«Il progetto “Assemblaggi creativi – continua la dirigente – risponde a questo bisogno in quanto mira a favorire e a “lasciar parlare” la parte emotiva di ognuno di noi che cerca il contatto con gli altri. Vi è un piano emozionale, infatti, nel quale è più naturale che si realizzi lo scambio e il desiderio di approfondire la conoscenza di altre culture. Attraverso la conoscenza si impara a non aver paura dell’altro, ad apprezzarlo. Il secondo bisogno a cui risponde il progetto è quello di arricchire l’esperienza dei nostri alunni con la pratica di didattica decentrata presso il museo. Un’emozione straordinaria, sottolinea Esposito. Per alcuni è stata la prima volta in un museo, per tutti una concreta e attiva esperienza di conoscenza del nostro patrimonio artistico».
«Assemblaggi creativi – conclude – è un progetto con cui l’arte va a scuola e diventa scuola per i bambini, per formare i cittadini di domani, e questo assume un valore ancora più pregnante in un quartiere dove è forte il rischio di emarginazione sociale e dove le scuole si confrontano con la gestione della multiculturalità».
69 circolo didattico Stefano Barbato
Rione Bisignano, 85 Barra – Napoli
tel. 081-572.17.77 – fax 572.82.72
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