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Il Museo archeologico nazionale di Napoli continua a stupire. Dopo i numeri da capogiro con cui ha chiuso il 2019 (ben 673.000 visitatori), avvia una campagna abbonamenti per poter visitare la bellezza delle collezioni permanenti e temporanee ogni volta che si vuole.
Attivando la tessera OpenMann in qualsiasi momento (dal 7 gennaio in poi al prezzo di 25 euro), si usufruisce di ingressi illimitati per la validità di un anno,  di sconti al bookshop e di riduzioni presso il punto bar della struttura. Numerose le possibilità di tariffe ulteriormente agevolate anche per famiglie, associazioni, aziende…
La gestione del  direttore Paolo Giulierini, che nel 2018 ha vinto il riconoscimento come “Migliore direttore di Museo” da parte di Artribune, continua dunque all’insegna  del dinamismo e dell’internazionalizzazione. L’idea dell’abbonamento è un gesto innovativo che permette di allargare ulteriormente la platea del turismo, soprattutto fidelizzando quella locale così che più cittadini napoletani imparino a conoscere  la propria città e a guardare una struttura museale non come un mausoleo ma come un luogo di aggregazione e partecipazione.
Dopo il grande successo della mostra  “Canova e l’antico”,  il Mann è stato palco di un susseguirsi di allestimenti anche molto vari tra loro, cosa che da un lato ha destato qualche critica ma dall’altro ha di fatto dato uno scossone estremamente positivo alla fruibilità delle collezioni permanenti.
  Oggi passeggiando tra lo splendido  Ercole Farnese  e il Doriforo è possibile notare  le opere dello scultore Riccardo Dalisi oppure, nelle sale dedicate alla Villa dei papiri, quelle del giovane e apprezzatissimo artista contemporaneo Nicola Samorì.
Non manca nemmeno uno sguardo alla tecnologia con la mostra immersiva e interattiva “Capire il cambiamento climatico”, che ogni settimana attira decine di classi scolastiche e prima ancora con la creazione del videogioco “Father and son” ormai famoso nel mondo, prodotto interamente dal Museo e scelto da Apple tra le prime proposte in evidenza nello store virtuale.
Per non parlare delle riapertura di sale chiuse da tempo immemore (prima tra tutte la sezione Egizia mentre a breve quella Preistorica). Se si pensa al Museo Archeologico di una quindicina di anni fa, potremmo ricordarne il vuoto e i servizi inesistenti. Rivalutare il patrimonio trovando nuove chiavi di valorizzazione è il motto per puntare ad un futuro successo europeo e mondiale.
©Riproduzione riservata 82925473_130546314698689_8832762070001778688_n

LA NOTIZIA/CAPODANNO CINESE: dai depositi emergono 4 statue per celebrare il 2020, anno del Topo

Il Museo archeologico nazionale di Napoli festeggia il Capodanno cinese. Dal pomeriggio di venerdì 24 gennaio sino al 10 febbraio, saranno esposte per la prima volta quattro piccole e preziose statuette in bronzo, che raffigurano topi.
Le opere sono custodite nei suoi depositi e non sono state mai viste dal pubblico: due statuine, infatti, provengono dall’area vesuviana e risalgono al I sec. d.C.; le altre due, appartenenti al nucleo della Collezione Borgia, mantengono una dubbia datazione, pur essendo verosimilmente coeve alle omologhe presentate in mostra.  Nell’antica Roma i topi erano spesso riprodotti come figure ornamentali, abbinate a lucerne, schiaccianoci, vasellame ed altri utensili.
L’iniziativa, sottolinea Giulierini,  vuole mantenere vivo il dialogo con l’operosa  comunità cittadina, ma anche porre sempre più attenzione verso il turismo che arriva dalla Cina, che tanta parte ha e avrà nello sviluppo del settore in Italia.
Dal 2018 il Mann ha aperto un canale importante verso la Cina, con mostre itineranti dedicate a Pompei, che nelle principali città hanno richiamato milioni di visitatori, e ospitando  i Tesori dell’antico Sichuan e opere di artisti cinesi contemporanei’
Per saperne di più
https://www.museoarcheologiconapoli.it/it/
In pagina, la foto di una delle statue che  saranno esposte per celebrare l’anno del topo e la campagna abbonamenti del Mann

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