Sembra sempre che debba succedere agli altri. Quando poi ci colpisce, restiamo increduli, paralizzati dalla paura, storditi. E mostriamo tutta la nostra fragilità, quella raccontata da Vincenzo Schiano di Cola nel libro “Ho un tumore e mò?” (Turisa editrice) che verrà presentato lunedì 24 febbraio alle 12 nell’auletta Monaldi dell’omonimo ospedale napoletano.
L’incontro sarà introdotto da Maurizio di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli; interverranno, con l’autore, Don Tonino Palmese, vicario episcopale della Diocesi di NapolI; il musicista Enzo Avitabile e l’attore Angelo Di Gennaro.
Un’esperienza vera di chi prende a pugni un nemico infido e spesso invincibile. E inizia a convivere con pensieri che oscillano tra la bellezza della vita e la morte. Così le piccole cose diventano essenziali mentre il paziente scopre quante persone abbiano umanità, angeli custodi con cui vale la pena ancora parlare, commuoversi e scherzare. Pagine che scorrono con la leggerezza dell’ironia e la delicatezza del linguaggio.
E viene in mente il libro degli anni Novanta di Susan Sontag dove la scrittrice statunitense parla del “lato oscuro della vita”, di quella “gravidanza demoniaca” che abita parassitariamente l’uomo moderno e devasta, corrompendolo, il suo corpo. Il testo spinge a liberarsi dall’oscuro senso di colpa e di scandalo che avvolge la malattia. Proprio come fa Schiano che la guarda a viso aperto, confrontandosi con il dolore. Anche con allegria.