Pa(es)saggi e figure dell’immaginario è il titolo della mostra dei fratelli Enzo e Nicola Pagano in apertura oggi alle 17 nella galleria Movimento Aperto di Ilia Tufano (Via Duomo 290/c). Forse l’arte scorre nel DNA, eppure due anime cos vicine mostrano approcci alla creazione estremamente diversi. Il primo sembra camminare sulle punte per non fare rumore, evoca suoni lenti e frequenze basse, come le onde del mare, sussurra emozioni al cuore per poi farlo inaspettatamente esplodere. Il secondo è più sanguigno, affida il suo messaggio a immagini forti, dirette, immediate. Non ricorre tanto all’immaginazione quanto alla rappresentazione, anche mostruosa, delle figure create dalla sua mente.

Nelle opere di Enzo Pagano, il mood è “melanconico, il tema è la caducit  della vita spiega Tufano mescola sabbia e colori a olio, originando tante sfumature materiche a rappresentare la terra. Talvolta inserendo delle immagini collegate all’immaginario, ai paesaggi lirici che rappresenta”. L’artista, evoca il pensiero del filosofo Gaston Bachelar quando spiega che “Il profilo di una montagna, il cratere di un vulcano, una semplice linea d’orizzonte “prima di essere uno spettacolo cosciente” sono per Bachelard “un’esperienza onirica”, una produzione dell’inconscio (Es). Infatti “Non si contemplano con passione estetica se non quei paesaggi che si sono originariamente vissuti in sogno” e prosegue “La serie dei Pa(es)aggi, nell’essenzialit  dell’impianto compositivo e delle scelte cromatiche, si sottrae ad una lettura riduttivamente mimetico-naturalistica, a tutto vantaggio di una esaltazione della materia pittorica”.

Il fratello, Nicola, affida alle tinte forti la rappresentazione del sacro, con una serie di ex voto in piombo da lui realizzati, personaggi decapitati, volti noti di cui il pubblico vorrebbe quasi impadronirsi.

In esposizione, fino al 12 febbraio, circa trenta opere di piccole e medie dimensioni, i due artisti hanno realizzato in occasione della mostra un Quaderno di Movimento Aperto, con testi di Dario Giugliano e dello stesso Enzo Pagano.

Nella foto, in alto e in basso, da sinistra, due opere di Nicola Pagano; le altre due sono firmate da Enzo Pagano

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