Il Palazzo reale di Napoli aprirà le porte del suo bel teatro di corte al pubblico tra spettacoli e concerti. Grazie a importanti interventi (durati 3 anni) di adeguamento impiantistico necessari effettuati per garantirne la sicurezza, potrà finalmente ospitare spettacoli e concerti a partire dal prossimo anno.
Dopo i lavori eseguiti all’impianto antincendio dell’intero complesso monumentale e un lungo iter burocratico il teatro di corte, realizzato nel 1768 dall’architetto Ferdinando Fuga in occasione delle nozze di Ferdinando IV di Borbone con Maria Carolina d’Asburgo, proporrà una propria programmazione, oltre a ospitare convegni e incontri.
I lavori, realizzati dalla ditta La Ross srl, hanno impegnato un capitolo di spesa del Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”, finanziato dal Ministero della Cultura, di quasi 300 mila euro in cui sono compresi, per ampliarne la destinazione, i lavori di ristrutturazione dei camerini che possono accogliere fino a 40 artisti grazie ai nuovi spazi e alla realizzazione di efficienti impianti idrici, di illuminazione e di climatizzazione.
Sono 9 i camerini realizzati di cui 5 con bagno interno e 4 con bagni in comune oltre ad una sala prove (Sala Mimi) con 8 postazioni di trucco e servizi. Il progetto curato dall’architetto Vittorino Parente è stato realizzato con una varietà cromatica che definisce gli ambienti con una comune colorazione ottanio per le porte e le zone di passaggio.
Il progetto del 1600 di Domenico Fontana non comprendeva un ambiente destinato alle attività teatrali.
All’epoca lo spazio in cui ora si trova il Teatro era sala regia adibita dai viceré spagnoli a salone delle feste in cui venivano rappresentati spettacoli, ma sempre sotto forma di allestimenti provvisori, usando apparati mobili.
Fu trasformato in un vero teatro grazie all’architetto Fuga nel Settecento e ha una capienza di 400 posti di platea. Lungo le pareti corre una balconata continua che, un tempo, era destinata ad accogliere gli ospiti di maggiore riguardo, delimitata tutt’intorno da una balaustra lignea. Al centro, di fronte alla scena, si apre il piccolo palco reale, con una finta cortina, in cartapesta sormontata dalla corona.
Elementi architettonici di gusto neoclassico scandiscono le pareti con le nicchie che accolgono dodici statue in cartapesta raffiguranti Apollo e le nove Muse, le divinità protettrici delle arti, Minerva, dea della saggezza, e Mercurio, il messaggero degli dei.
Durante la seconda guerra mondiale i bombardamenti danneggiarono soprattutto le coperture, distruggendone la decorazione settecentesca sulla volta; nel 1944, quando il Palazzo divenne sede del Welfare Club dell’esercito britannico, il teatro venne trasformato in un cinema e nel dopoguerra il soffitto fu ridipinto imitando lo stile originario, dove, nella scena centrale, sono raffigurate le Nozze di Anfitrite e Poseidone, soggetto che ripropone quello dipinto dal pittore Antonio Dominici nel 1768.
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Royal Palace in Naples / The Court Theatre will host concerts and shows (next year). After the works carried out to ensure its safety
The Royal Palace of Naples will open the doors of its beautiful Court Theatre to the public for shows and concerts. After three years of extensive work on the necessary installations to ensure its safety, it will finally be able to host shows and concerts from next year.
Built in 1768 by the architect Ferdinando Fuga on the occasion of the marriage of Ferdinand IV of Borbone to Maria Carolina of Hapsburg, the Court Theatre will be able to offer its own programme, as well as hosting conferences and meetings, following work on the fire-fighting system of the entire monumental complex and a long bureaucratic process.
The work, carried out by the company La Ross srl, is part of the ‘Great Cultural Projects’ strategic plan financed by the Ministry of Culture and will cost almost €300,000, including the renovation of the dressing rooms, which will be able to accommodate up to 40 artists thanks to the new spaces and the installation of efficient water, lighting and air conditioning systems.
There are nine dressing rooms, five with en-suite facilities and four with shared facilities, and a rehearsal room (Sala Mimi) with eight make-up stations and services. The design, by architect Vittorino Parente, was realised with a chromatic variety that defines the spaces with a common octanium colour for the doors and passageways.
The 17th century design by Domenico Fontana did not include a space for theatrical activities.
At that time, the space where the theatre is now located was a control room used by the Spanish viceroys as a ballroom, where shows were staged, but always in the form of temporary productions using mobile equipment.
In the 18th century, the architect Fuga transformed it into a real theatre with a capacity of 400 seats. The walls are lined with a continuous balcony, which was once used to receive the most important guests and is surrounded by a wooden balustrade. In the centre, facing the stage, is the small royal box, with a false papier-mâché curtain surmounted by the crown.
The neoclassical architectural elements are punctuated on the walls by niches containing twelve papier-mâché statues representing Apollo and the Nine Muses, the patrons of the arts, Minerva, the goddess of wisdom, and Mercury, the messenger of the gods.
In 1944, when the palace became the headquarters of the British Army’s Welfare Club, the theatre was converted into a cinema and, after the war, the ceiling was repainted in the original style, with the central scene depicting the marriage of Amphitrite and Poseidon, a theme that recalls that painted by Antonio Dominici in 1768.
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