A Napoli la riflessione su libert , individualit ed etica della responsabilit . Oggi, mercoled 15 aprile, si apre un ciclo di seminari all’Istituto di Studi Filosofici (via Monte di Dio, 14) tre giorni di approfondimenti dedicati a temi di stretta attualit , che trovano le loro radici nelle opere di grandi pensatori del passato come Nicolò Machiavelli e Max Weber.
Ernesto Paolozzi, docente di Storia della Filosofia Contemporanea presso l’Universit “Suor Orsola Benincasa”, terr le lezioni previste dal programma dei seminari oggi il primo appuntamento, intitolato “Fra assoluto e particolare il concetto di individuo”; domani 16 aprile seminario su “L’individuo fra libert e necessit “; venerd 17 aprile ultimo incontro sul tema “Etica della responsabilit “. I seminari incominceranno alle ore 16.00 nelle sale del Palazzo Serra di Cassano; il 16 aprile alle ore 17.30 verr presentato il volume di Claudio Tuozzolo, “Marx possibile. Benedetto Croce teorico marxista” edito da Franco Angeli, a cui interverranno, oltre allo stesso Paolozzi, anche Vittorio de Cesare e Biagio De Giovanni.
“Dopo la crisi delle grandi utopie alla fine del 900 è sorta l’esigenza, sempre più urgente, di una riflessione sulla riproposizione del rapporto tra l’individuo e lo Stato e sul ruolo che lo Stato deve svolgere nel campo economico. Le recenti vicende americane, dove la grave crisi economica ha visto l’intervento statale del governo per salvare le aziende sull’orlo del fallimento, ci devono suggerire gli strumenti adeguati per affrontare i futuri scenari dell’economia mondiale, per capire cosa sta cambiando nel mondo” spiega Paolozzi, gi direttore scientifico della Fondazione “Luigi Einaudi” e autore di vari saggi e volumi sul liberalismo e sull’opera di Benedetto Croce.
“Provengo dalla cultura liberale” prosegue Paolozzi “ma non è detto che la difesa dell’individuo debba coincidere con il libero mercato, non si può escludere la necessit di interventi dello Stato. D’altra parte il disastro della finanza americana dimostra a cosa può portare un mercato senza regole”.
Professore, nel mondo odierno globalizzato come cambia il concetto di “responsabilit “?
“La globalizzazione richiede un forte intervento della politica. Se mi dovessero chiedere a chi garantirei il primato tra economia e politica, io risponderei senza esitazioni che deve prevalere la politica. necessario ridare forza agli elementi statuali per governare il mercato, in particolare penso al ruolo che può e deve esercitare l’Unione Europea in questo campo. C’è bisogno di soggetti statuali che non siano delle entit astratte, perch ciò porta all’attribuzione di responsabilit generiche”.
Gi nell’opera di Machiavelli e Weber emergeva il problema del rapporto tra etica e politica. Oggi la comunicazione politica è molto centrata sul tema dell’etica, ma politica e etica non possono coincidere totalmente…
“Politica ed etica sono due categorie distinte dell’agire umano. Quando si interviene con la presunzione che l’etica possa governare l’agire umano si compie un errore. In nome dell’etica sono stati commessi i crimini più orrendi nel recente passato. In un mio libretto dedicato a Benedetto Croce citai una formula del Vangelo che mi pareva la soluzione più adatta al problema “puri come colombe e prudenti come serpenti”. Nella responsabilit dell’individuo si difende l’etica della politica”.
Passiamo all’attualit politica lei ha fatto parte del comitato promotore del Partito Democratico e scrisse che il progetto del nuovo partito era un laboratorio politico con una forte valenza culturale. Quali sono le novit che ha portato il Pd nel panorama politico italiano?
“La novit che dovrebbe ancora portare, perch non l’ha fatto sinora creare un grande partito dove si metta insieme il liberalismo democratico e il socialismo riformista. Un partito che poi possa competere con un partito conservatore in una logica dell’alternanza, come succede negli altri paesi avanzati. Ma in Italia le stratificazioni dei vecchi partiti, in particolare del Pci, e gli apparati interni hanno ostacolato questo processo. Poi c’è una sinistra massimalista che fa molta concorrenza alla sinistra riformista. E poi manca un vero leader, come lo è Silvio Berlusconi nel centro-destra”.
Nel progetto riformatore del Pd si accolgono alcune istanze liberali (meno burocrazia, meno assistenza, maggiore efficienza). La fascia di elettorato italiano che tradizionalmente è più sensibile ai temi liberali guarda con diffidenza a queste proposte. Esiste un problema di credibilit dei democratici su questo terreno?
“S, esiste ed è proprio questo il vero problema del Partito Democratico. Nel profondo Nord non è riuscito a parlare ai ceti produttivi e professionali, che peraltro in base agli studi sui flussi elettorali appaiono anche abbastanza divisi nel loro consenso politico, perch non è vero che concentrano tutti i loro voti sulla Lega o sul Popolo delle Libert . Quindi il problema è riuscire a intercettare il voto di queste categorie”.