Il Mann sta preparando una sorpresa pasquale per i suoi fan e follower. I viaggi di scoperta, in tempi di Coronavirus, iniziano con un click.
Sulle pagine Facebook e Instagram del Museo archeologico nazionale di Napoli sarà possibile ammirare non soltanto i capolavori delle collezioni permanenti, ma anche alcuni preziosi reperti conservati nei ricchissimi depositi del Mann: un’anteprima virtuale della mostra fotografica “Sing Sing. Il corpo di Pompei” di Luigi Spina permetterà di entrare, attraverso un’incursione tecnologica, nelle famose celle dei sottotetti del Museo, quei box ribattezzati negli anni Settanta “Sing Sing”da Giuseppe Maggi, riferimento al carcere di massima sicurezza americano a nord di New York.
I lavori sui sottotetti e sulle coperture dell’edificio storico hanno avviato, infatti, un’imponente attività di catalogazione e schedatura dei reperti, cui è stata legata la procedura di sistemazione degli ambienti (svuotamento, pulitura, installazione di nuovi impianti di illuminazione): a questo lavoro tecnico-scientifico di riordino delle opere per categorie di materiali e tipologie di reperti sarà collegata una fruizione rinnovata di questi box.
Non saranno soltanto spazio di ricerca per gli studiosi, ma anche oggetto di visita da parte di gruppi guidati: si partirà con il “Vecchio Sing Sing” (oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane, raccolta Borgia, materiali tratti da campagne di scavo ottocentesche nelle necropoli dell’Italia meridionale), per proseguire nel “Nuovo Sing Sing” (le celle racchiudono materiali provenienti da antiche raccolte, come la collezione Spinelli, nonché reperti tratti da scavi novecenteschi e manufatti oggetto di sequestro).
Sarà anche una Pasqua Cyber con itinerari tematici ad hoc: un’occasione per curiosare in quella che era l’alimentazione per gli antichi attraverso frammenti online della mostra “Res rustica. Archeologia e botanica nel 79 d.C”.
E spaziando, poi, tra gli affreschi pompeiani e i reperti di archeobotanica studiati dal Dipartimento di Agraria dell’Ateneo federiciano, sarà composto un fantasioso menu dei romani con un racconto, per immagini e parole, sul grano, che oggi è la base di “casatielli” e pastiere, e sulle mandorle, tipiche della colomba.
Così il museo diretto da Paolo Giulierini risponde alla sfida tecnologica che va oltre la divulgazione, guardando alla cura dell’arte e della bellezza per gli anni a venire. Al di là dell’emergenza da Covid-19. Nel frattempo, #noirestiamoacasa e da lì possiamo tranquillamente catapultarci nelle sale del Mann. Camminando, dal nostro salotto, sul solco del passato.