Il Patapart, è una pubblicazione, giunta al suo ottavo numero, lanciata da uno dei gruppi storici della patafisica italiana, il Pataphysicum Insitutum Parthenopeium ( www.woftp.com ), fondato nell’agosto del 1965, grazie all’idea di Lucio Del Pezzo, Luigi Castellano e Enrico Baj e retto, dal 2001, da Mario Persico.

Pittore patafisico, Mario Persico, ha messo al servizio di questo progetto, il suo talento artistico. “Giocosamente serio”, lo stile del foglio, si rivela ermetico, senz’altro originale ma ricco di spunti di riflessione. ” L’ironia e il riso”, spiega Mario Persico, “costituiscono armi importanti e antiche. Tutte le avanguardie del primo Novecento, infatti, utilizzano il riso”.

La grafica accattivante e forte, è serva di una simbologia tutta da interpretare. Il foglio è ritagliato, secondo un composto origami, con margini piegati in modo tale da realizzare, nelle posizioni di aperto e chiuso, attraverso sovrapposizioni dei giochi visivi. La pagina di apertura indica il logo del collegio, il tre di bastoni delle carte da gioco napoletane, con la spirale (contrassegno universale della patafisica, simboleggia l’eterna ricerca).
Al centro della speculazione dell’ottavo numero di questa rivista, si pone il sistema bancario, definito in maniera cruda e amara dai patafisici, U.B.U., Unione Banche Usuraie. L’acronimo riprende il nome del Re Ubu, personaggio principale dell’opera teatrale di Alfred Jarry, Ubu Roi. Tale immagine, inventata dallo scrittore e drammaturgo francese, vuole essere un’immagine del potere, inteso nell’accezione negativa del termine.
Tale simbologia, è stata qui adattata per rappresentare il potere e la prevaricazione del sistema bancario, oggetto di una critica priva di alcun risvolto positivo da parte della patafisica. Si dice che fu proprio in questa opera che è comparso per la prima volta il termine ” patafisica”, indicando con questo parola ” …la scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le propriet  degli oggetti descritti per le loro propriet ” ( Gestes & Opinions du Docteur Faustroll pataphysicien. Roman no-scientifique, libro II Elementi di Patafisica, par VIII: Definizione.).
La Patafisica, “ovvero l’astrusa scienza che non studia le regole ma le eccezioni”, mette in luce problemi della realt  circostante, con una chiave di lettura diversa, cercando di porre l’accento su forme di ingiustizia e di prepotenza: ” non cambierai mai le cose combattendo la realt  esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realt  obsoleta” ( Buckminster Fuller).
Un prezioso contraltare, dunque, è la patafisica, scienza dell’eccezione, che ci fa intuire le falle di determinati contesti e “individuare gli UBU che popolano il mondo” come afferma con l’ironia di un patafisico, il rettore del Pataphysicum Insitutum Parthenopeium.

Nella foto, Alfred Jarry, pap  della patafisica

LA NOTIZIA VENUTO AL MONDO NEL CAFFE’ LETTERARIO

“La speranza appartiene ai figli. Noi adulti abbiamo gi  sperato, e quasi sempre abbiamo perso”. Queste le parole di Margaret Mazzantini, protagonista (virtuale) dell’incontro di domani (ore 17,30) al Caffè Blanc di Piazzetta Rodinò (Napoli). Qui, si commenter  il contenuto della prima parte del libro della scrittrice, “Venuto al mondo”, al quale saranno dedicati altri tre incontri, tutti riservati al testo vincitore del Premio Campiello.

L’iniziativa è lanciata dall’associazione culturale “Tempolibero” presieduta da Clorinda Irace e nasce da un’idea delle socie Tina Ferraro e Anna Di Prisco.

Nella foto, Margaret Mazzantini

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