Il Consolato francese di Napoli, nella programmazione settimanale della cultura, ha ospitato nella sala teatro Dumas, alcuni musicisti stranieri che hanno frequentato un corso di dieci giorni a Ischia per approfondire lo studio di alcuni brani musicali. Il Maestro Aldo de Vero spiega la particolarit del gruppo. Tutti hanno studiato da giovani presso i Conservatori ma si sono dedicati a esercitare altre professioni. Giunti alla pensione si incontrano in varie citt per riprendere l’antica passione. La singolare idea di questi incontri è partita da New York ed è giunta prima a Procida nel 2004 e poi si è trasferita a Lacco Ameno dal 2006.
Si sono esibiti de Vero, direttore d’orchestra, al piano alternandosi con Joachmin Heusler, Keith Bowen e Giuseppe Carannante al clarinetto e al contrabasso, Bob Kadarauch violino I, Mary Kadarauch violino II, Marjanna Rutkwski violoncello, Lisa Norall flauto, Roger Horn viola, Keith Bowen al Basset Horn strumento poco noto lungo circa 1 metro simile al clarino. In formazione diversa secondo la partitura hanno fatto ascoltare a una platea di amanti della musica classica trio piano clarinetto corno op.188 di Reinecke; Sonata n.6 di Rossini; inerlude 1 di Ibert; quintet in A major D 667 “Trout” di Schubert; Op. 113 di Mendelsshon.
L’amore per la musica, abbandonato per le difficolt della vita, si è espresso sui volti dei non più giovani musicisti tanto da apparire giulivi ed emozionati come sono stati nelle loro prime esibizioni. La loro et è apparsa solo nei capelli bianchi ma nel loro abbigliamento, non rigoroso come appaiono i componenti di un’orchestra, sono apparsi ragazzi dotati di molto talento. La loro gioia l’hanno comunicata tutta. I violini e i clarini, più degli altri, hanno suonato fraseggiando tra loro con la mimica. Il gruppo, esibendosi in spazi meno ampi, rende partecipe il pubblico ed ognuno,forse, immagina che stia suonando solo per lui.
L’arte, comunicando con le lingue di tutto il mondo, accomuna i popoli. La musica con sette note; la pittura con i tre colori principali che fondendosi tra loro sviluppano una gamma infinita; danza e mimo con la gestualit . Sono le forme d’arte più antiche e più universali. La scrittura e la parola sono giunte molto dopo. L’idea del teatro, secondo Eduardo, è nata quando due, parlando e gesticolando in strada, ha fatto sostare un terzo per ascoltarli.
La musica classica trascina, emoziona, crea immagini se viene teatralizzata e introdotta con la parola che spiega e facilita la comprensione e se gli esecutori non hanno quella rigidit comportamentale che moltiplica la distanza tra palcoscenico e platea. La musica e il canto sono nella Natura in varie forme tutte spontanee l’albero usa il vento per emettere suoni, il mare e fiume cantano e suonano con le onde, gli uccelli cantano e orchestrano volando in stormi, pioggia e grandine tamburellano sul selciato, il gatto canta d’amore quando miagola.
Ascoltare musica dal vivo è occasione imperdibile per vivere attimi in uno stato gioioso.
In foto, un momento dell’esibizione al Grenoble
gioved 22 maggio 2014