Piazza del Mercato/ Torna la Befana sulle note di Enzo Gragnaniello. E porta la speranza di una rinascita (permanente)

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La Befana arriverà anche quest’anno. Dopo essere rinata tra le casette in legno, all’inizio del 2023, in una edizione festosa che ha visto scivolare con ordinata allegria un pubblico equamente diviso tra cittadinanza e persone per la prima volta in città, dal resto di Italia o del mondo.
Arriverà anche quest’anno la Befana in piazza del Mercato ( e nell’adiacente piazza del Carmine) a Napoli, dal 3 al 5 gennaio 2024, tra dolciumi e giocattoli, annunciando (forse) quello che per chi abita in questo quartiere è un sogno inseguito a lungo: una fiera permanente, concentrata sulla promozione e vendita di prodotti artigianali (di volta in volta) differenti, che possa ridare linfa a un’area commerciale per vocazione e storia.
Ce la stanno mettendo tutta le associazioni della zona per realizzare questo progetto, incentivando attività culturali, formative, imprenditoriali e cercando anche una sponda nell’amministrazione comunale che risponde a singhiozzo.


Ma un singulto in armonia con la volontà popolare in questo caso appare proprio il sostegno a una manifestazione dalla radicata tradizione cui si è ridato slancio e dignità, con il villaggio dedicato alla vecchia signora che regalerà attimi di gioia e festa a piccoli e grandi.
La Befana vien di notte e ascolterà l’eco del concerto finale di Enzo Gragnaniello che rimbalzerà sui basoli dell’esedra concepita nel Settecento dall’architetto Francesco Sicuro.
Dopo lo spettacolo di Valentina Stella che con la sua voce ha dato il via all’anno che sta per finire, il nuovo comincerà dall’energia musicale di un cantautore /e chitarrista) che ha collaborato con tanti celebri artisti, da Mia Martini a Celentano e che aveva come compagno di scuola alle elementari, Pino Daniele, il mascalzone latino di canzoni che resteranno sempre nel cuore degli italiani.
E aspettando le note di Gragnaniello e i doni della nonnina più amata del nostro Paese, ci vengono incontro le parole di Gianni Rodari, lo scrittore che sapeva parlare ai ragazzi con la grammatica della fantasia: «Mi hanno detto, cara Befana, che tu riempi la calza di lana, che tutti i bimbi, se stanno buoni, da te ricevono ricchi doni. Io buono sempre sono stato ma un dono mai me lo hai portato. Anche quest’anno nel calendario tu passi proprio in perfetto orario, ma ho paura, poveretto, che tu viaggi in treno diretto; un treno che salta tante stazioni dove ci sono bimbi buoni. Io questa lettera ti ho mandato per farti prendere l’accelerato!».
Speriamo che la Befana ascolti. E che nel suo sacco colmo di dolci e carbone ci sia una strategia politica adatta a realizzare un mercato indispensabile per far rinascere davvero la piazza di Masaniello, pescivendolo e capopopolo della rivolta contro le tasse degli spagnoli. Che ha lasciato in eredità a tutti i napoletani il suo spirito ribelle.

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