Arte e parole nel centro storico di Napoli.  L’atelier di Antonio Conte. ovvero la piccola galleria resistente di via Santa Maria Lanzati, a pochi passi dall’Orto botanico di Napoli in via Foria, propone al pubblico un ‘altra delle sue iniziative tra suoni e colori.
Sabato 22 marzo alle 20 serata a ingresso libero con le canzoni di Francesco Verrone e le opere di Carmen Gallo (microdrammi). Due artisti di casa nella piccola galleria.
Verrone presenterà l’album d’esordio “Legna per l’inverno” lanciato un anno fa: è ispirato alle sonorità del folk e alle recenti esperienze dell’indie pop italiano, ruotando intorno al tema del viaggio in tutte le sue possibili declinazioni (la distanza, il valore della memoria, il confronto umano come rimendio alla solitudine). L’artista, che alle spalle già un’intensa attività di presentazioni dal vivo in giro per l’Italia, ha vinto il premio Broken Stone come miglior produzione emergente.
E sul filo dei ricordi anche Carmen Gallo presenta “Autentiche notizie di cose invisibili” dove, con collage digitale, parole e segni si intrecciano trasformando ciò che è stato dimenticato in una nuova presenza. E la locandina che promuove l’incontro ci offre un assaggio della sua creatività.
    @microdrammi è un progetto artistico che dal 2019 raccoglie collage digitali e analogici dal gusto minimale. Leopere combinano immagini e testi per esplorare l’identità, il passato e la condizione umana. L’invisibile costituisce una traccia, un dettaglio, un frammento che attende di essere ricomposto.
Il processo creativo si basa sulla ricerca e la selezione di materiali visivi, che vengono poi scomposti e riassemblati, in un esercizio di riscrittura, in cui ogni elemento – un volto senza sguardo, un corpo interrotto, un paesaggio frammentato – acquista nuovi significati attraverso il dialogo con gli altri elementi presenti dell’opera.
Sovrapposizione e sottrazione non sono casuali, ma rispondono a un’esigenza di equilibrio tra ciò che si mostra e ciò che resta nascosto. Accostamenti inattesi e stratificazioni visive invitano chi osserva a a perdersi in mondi sospesi.

Qui sopra, la locandina che è stata realizzata da Carmen Gallo di cui proponiamo
anche un’opera in copertina

Small Resistant Gallery/ Francesco Verrone and Carmen Gallo: an evening of songs and (digital) art microdramas

Art and words in the historical centre of Naples. Antonio Conte’s Atelier, the small resistant gallery in Via Santa Maria Lanzati, a few steps from the Botanical Garden of Naples in Via Foria, offers the public another of its initiatives between sounds and colours.
On Saturday the 22nd of March at 8 p.m., an evening with free admission, featuring the songs of Francesco Verrone and the works of Carmen Gallo (microdramas). Two artists at home in the small gallery.
Verrone will be presenting his debut album ‘Legna per l’inverno’, released a year ago: inspired by the sounds of folk and recent Italian indie-pop experiences, it focuses on the theme of the journey in all its possible declinations (distance, the value of memory, human confrontation as a reminder of loneliness). The artist, who already has an intense activity of live presentations all over Italy, won the Broken Stone Award for the best emerging production.
And on the theme of memory, Carmen Gallo also presents ‘Authentic news of invisible things’, in which words and signs intertwine with digital collage, transforming what has been forgotten into a new presence. And the poster for the conference gives us a glimpse of her creativity.
@microdramas is an art project that, since 2019, has been collecting digital and analogue collages with a minimalist touch. The works combine images and text to explore identity, the past and the human condition. The invisible is a trace, a detail, a fragment waiting to be reassembled.
The creative process is based on the search and selection of visual materials, which are then broken down and reassembled in an exercise of rewriting, in which each element – a face without a gaze, an interrupted body, a fragmented landscape – acquires new meanings through dialogue with the other elements of the work.
Superimposition and subtraction are not random, but respond to a need for balance between what is shown and what remains hidden. Unexpected juxtapositions and visual layering invite the viewer to get lost in suspended worlds.

RISPONDI

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