Napoli, corso Umberto. Chi entra nella libreria che sfiora la strada universitaria, via Mezzocannone, ne incrocia subito l’espressione accesa di passione , dietro il riflesso delle lenti. Paolo Pisanti è l, alla cassa, timoniere del suo negozio, gentile e riservato; attento e fedele a un amore coltivato da bambino. I suoi occhi, capaci d’intimorire (ancora) con un bagliore i figli Luca e Roberta, adulti imbarcati sullo stesso transatlantico delle parole scritte, sorridono suggerendo il sogno di uno spot, con una voce che sussurra Hai letto il libro? Peccato, hai perso una grande occasione… E la luce dei suoi occhi osa addirittura suggerire che leggere potrebbe diventare un’attitudine da invidiare. Niente più veline con figure mozzafiato, n calciatori dal budget milionario, ma, nella mente, solo un desiderio leggere e studiare tanto, da essere corteggiati dalla folla… Come? Con un minifilmato e due giovani protagonisti in sequenze differenti il primo dissipa il tempo in discoteche e passeggiate, snobbando le vie del sapere; il secondo si schernisce ogni volta che viene invitato dagli amici, assorbito dalla lettura. D’improvviso la situazione si ribalta il secchione beve coppe di champagne, adulato da seducenti bellezze, sulla vetta della vita; l’altro, rannicchiato sul marciapiede, è costretto a mendicare. Conoscere cambierebbe la vita a una nazione che non investe nella crescita culturale … E conoscenza (cos la vede lui) è anche sfogliare un ricettario o un qualsiasi manuale per acquisire nuove competenze, sempre meglio che “acquistare volumi a metro solo per arredare la biblioteca di casa”.
Impulsivo. Da viceleader della categoria per due mandati (dal 2000). Suo l’urlo d’impazienza qualche anno fa , durante gli stati generali dell’editoria a Roma, per il drastico taglio alla relazione del suo presidente. Irruenza pagata con un’assenza per quattro anni i librai non hanno potuto più incontrare gli editori. La riappacificazione è avvenuta da poco, sull’onda di un sentimento comune, scommettere sui giovani perch la cultura, da bene di lusso, diventi senso del quotidiano.
Mediatore, adesso. Dal 21 aprile di quest’anno, eletto al vertice nazionale del gruppo, sta elaborando una strategia decisa a scalfire (almeno) il muro del no governativo “far aumentare le vendite dei libri con la possibilit di detrarre la cifra spesa dalle tasse è fondamentale in un paese democratico …”. Pur mediando, non fa sconti su entusiasmo e creativit . E inventa la caccia al tesoro in questo mese d’ottobre che fa “piovere libri” domani ( sabato 25 ottobre) scatta il raduno in tutta i Italia tra i lettori che gi si sono iscritti nella libreria preferita della citt dove vivono. A Napoli, punto d’incontro sar il cuore commerciale cittadino(piazza Ruggiero Bonghi), di fronte al suo negozio la mattina, una diecina di minuti prima delle dieci. Da qui di quiz in quiz, si va in giro tra le librerie, fino all’ultima tappa, entro l’una. Chi afferra le risposte giuste si vedr recapitare a casa cento libri (dopo l’opportuno controllo delle schede inviate alla sede romana dell’associazione librai).
Malgrado il web,che può però aiutare a diffonderlo, pensa che il libro non morir . A patto che ci sia la capacit di trasmettere ai ragazzi il piacere e la voglia di toccarlo. Tuttavia lui non attende il futuro senza agire. E alimenta la speranza dell’immortalit con uno dei suoi progetti la carta dello studente che invita gli allievi (con collaborazione di scuole e editori) a comprare i libri con forti riduzioni, incontrandogli autori.
Sul suo viso, un pizzico di malinconia. Per la sua infanzia e giovinezza (di una generazione nata nel ’49), vissuta sotto i raggi di un valore importante, lo studio. ” Ai professori che apprezzavano il mio rendimento, mia madre rispondeva ma come fa ad avere buoni voti se non s’impegna proprio…”. Rilancia un’utopia appassionata “La libreria deve diventare la terza casa…Dopo la propria e l’ufficio. Dove si va a bere un caffè e a leggere libri, magari a sbafo… ma a leggere…”. E continua a difendere l’importanza delle librerie indipendenti (cardine nella diffusione dei libri, con il 44 per cento delle vendite). Navigando tra gli scogli di un Paese , ultimo in Europa per i lettori che esprime, seguito solo da Grecia e Romania. Con il talento da tenace napoletano che crede nell’impossibile.
In alto, Paolo Pisanti presidente (napoletano) dei librai italiani dall’aprile 2008. Accanto, la vetrina della suo negozio al corso Umberto
Per saperne di più, c’è il sito dell’associazione librai italiani (www.alias.org).
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