“Il sentiero delle metamorfosi” di Alferio Spagnuolo (Robin Edizioni, Collana I luoghi del delitto, 2021, pp. 280, € 14.00) è la terza avventura napoletana del commissario Salvati, ostinato funzionario di polizia sempre alla ricerca della verità.
Salvati è un commissario lacerato dalla perdita del figlio piccolo. Inoltre, lo stress quotidiano lo angoscia, inducendolo a far uso di un preparato erboristico con cui è solito massaggiarsi le tempie per rilassarsi.
Messe sataniche, sacrifici, formule latine dal significato oscuro, droga, infedeltà coniugali rendono ancora più confuso il presunto suicidio di Vincenzo Maturo, proprietario di una rinomata discoteca, il caso con cui l’inquirente è costretto a confrontarsi.
Affiancato dalla sua squadra del commissariato di Montecalvario, riuscirà a esorcizzare Satana e a dare forma al collage che nasconde la verità sul sentiero delle metamorfosi. Tra numerosi colpi di scena.
Alferio Spagnuolo (Napoli, 1963) debutta come narratore alla fine degli anni Ottanta con il romanzo “Nucleo impenetrabile” (Società editrice napoletana) “giallo a quattro mani”, scritto in coppia con il padre, il poeta Antonio Spagnuolo. Con lui ha pubblicato nel 2006 il giallo napoletano “L’ultima verità” (Kairòs Edizioni), prefazione di Maurizio De Giovanni.
Comincia a collaborare con Robin Edizioni nel 2016 pubblicando il thriller “Il mistero del giglio scarlatto”, prima indagine del Commissario Giulio Salvati, cui segue, nel 2018, “Soave, innocente filastrocca di morte”.