Pompei, palcoscenico del mondo. Dopo il successo della prima edizione ritorna la rassegna di drammaturgia antica “Pompeii Theatrum Mundi”. Al Teatro Grande di Pompei, dal 21 giugno al 21 luglio 2018. Organizzata dal Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale con il Parco Archeologico di Pompei, mette in scena il nuovo ciclo di testi classici con quattro grandi opere, tre delle quali in prima assoluta, proposte al pubblico nell’affascinante atmosfera degli scavi.
Si parte il 21 giugno con il debutto di Salomé di Oscar Wilde, regia di Luca De Fusco, con protagonisti Eros Pagni, Gaia Aprea e Anita Bartolucci, che replicherà il 22 e il 23. Un testo tanto famoso quanto poco rappresentato, un grande archetipo, un simbolo eterno di amore e morte. Il testo verrà rappresentato anche al Teatro Greco di Dodoni, un’autentica meraviglia nel nord della Grecia il cui restauro è quasi ultimato e con cui la rassegna di Pompei si appresta a formulare un accordo triennale. Un progetto che apre un ciclo di collaborazioni tra i teatri Stabili di Napoli e di Genova e il teatro di Dodoni.
Il 5, 6 e 7 luglio il secondo spettacolo in programma è a firma di Robert Wilson, tra i maggiori interpreti dell’arte e della scena contemporanea, che presenterà in prima assoluta Oedipus, da Oidípūs týrannos di Sofocle, prima tappa dell’allestimento site-specific ideato e progettato nell’ambito di Conversazioni 2018, il ciclo di spettacoli classici del Teatro Olimpico di Vicenza, coprodotto dallo Stabile napoletano a cura di Change Performing Arts.
Alle rappresentazioni di Pompei seguiranno quelle al Teatro Olimpico di Vicenza dal 4 al 7 ottobre 2018. Un grande evento che unirà due spazi teatrali unici al mondo. Al centro dello spettacolo il rapporto tra materia, spazio e luce, in una concezione della messa in scena che abbatte ogni confine muovendosi tra teatro, danza, musica e arte figurativa.
Nel progetto immaginato dal direttore artistico De Fusco trova spazio anche la grande danza contemporanea. Il 12, 13 e 14 luglio, in prima assoluta, i coreografi Emio Grego e Pieter C. Scholten del Ballet National de Marseille (Francia), in coproduzione con Vaison Danses, presentano lo spettacolo Medea in Varietà, tratto da Euripide, Sofocle e altri autori greci. Una tragedia del 21mo secolo, sconcertante ma anche rassicurante, una discesa nel buio rasserenante, triste e allegra, ambientata tra le rovine della città distrutta di Pompei dove il genere umano si prepara per il futuro camminando sui suoi resti polverizzati alla ricerca di luoghi per risorgere dalle ceneri.
Quarto e ultimo spettacolo della rassegna, l’Eracle di Euripide della regista palermitana Emma Dante, che approda al Teatro Grande di Pompei il 19, 20 e 21 luglio, prima tappa italiana dopo il debutto al 54mo Festival del Teatro Greco di Siracusa. Un dramma appassionante e struggente, tutto virato al femminile, ricco di colpi di scena e intenso patetismo. E’ il dramma della follia, la follia che colpisce e trascina nella polvere l’eroe civilizzatore e benefattore dell’umanità per antonomasia qual è Eracle.
«Con questa seconda edizione – dichiara il presidente dello Stabile di Napoli Filippo Patroni Griffi – abbiamo voluto allargare gli orizzonti culturali attraverso un’offerta che vede la nostra Regione come un effervescente laboratorio artistico che include e accoglie grandi artisti della scena internazionale e, contemporaneamente, valorizza le migliori professionalità del territorio».
Per il direttore del Parco Archeologico Massimo Osanna: «Questa seconda stagione fa seguito al successo di pubblico riscontrato lo scorso anno, ma rappresenta soprattutto la conferma di una sinergia tra istituzioni che operano nella e per la cultura e che ha dato frutti proficui. Pompei, in un’epoca di rilancio quale è quella che sta vivendo, non poteva non corollare il suo momento di positiva attenzione anche attraverso una fervida attività sulle scene del suo Teatro Grande».
Luca De Fusco, ideatore e direttore della rassegna, sottolinea come «Il cartellone di quest’anno segue e approfondisce i presupposti iniziali del progetto quadriennale, ovvero il doveroso rapporto tra contenitore e contenuto attraverso spettacoli e allestimenti con “il senso del passato”, per dirla alla Henry James. Questo nostro secondo viaggio attraverso Pompei e il suo Teatro Grande, che ci auguriamo susciti lo stesso consenso di pubblico e media registrati la scorsa estate, è reso possibile dalla illuminata e agile collaborazione dell’intera struttura del Parco Archeologico di Pompei e del suo direttore Massimo Osanna».
Rivive così la storia di un luogo, Pompei, sospeso nel tempo ma continuamente integrato nel contemporaneo attraverso il riproporsi delle sue scene e, al tempo, rivivono le opere e i drammi di autori antichi, in tutta la loro eterna attualità. Un appuntamento fisso per un progetto culturale e artistico di respiro internazionale, che vede il Teatro Grande come la sede estiva del Teatro Nazionale che rigenera e moltiplica la sua offerta facendo risorgere la città eterna in un continuo rimando tra passato e proiezione nel futuro.
La rassegna estiva dello Stabile proseguirà anche per i prossimi due anni nel segno di una continuità di proposte per il pubblico italiano e straniero che potrà finalmente contare su una programmazione a più lungo termine e su sempre più occasioni per vivere le atmosfere dell’area archeologica.
Per saperne di più
www.teatrostabilenapoli.it