Povert , rischio di impoverimento e disagi sociali sono una realt  che riguarda tutti, ma soprattutto le donne. Nonostante l’attuale stato dell’emancipazione femminile e nonostante dagli anni ’90 a oggi si è assistito a un’autentica “rivoluzione culturale” dell’approccio femminile al mercato del lavoro, la realt  che sistema socio economico italiano ci offre è un quadro lavorativo all’interno del quale il gentil sesso risulta maggiormente discriminato rispetto alla controparte maschile.
Le donne infatti sono tradizionalmente le più esposte alla precariet  sul lavoro, al licenziamento, all’indigenza, nonch le meno garantite dal sistema della previdenza sociale, condizioni di svantaggio queste,che la crisi ha accentuato in maniera cos preoccupante da spingere a parlare di “povert  di genere”. Per questo motivo la Casa internazionale della Donna, in collaborazione con Dedalus, nell’ambito del progetto “Casa Cultura delle Differenze” ha promosso un incontro al fine di aprire un dialogo anche a Napoli.
Nell’ambito del dibattito “Povere, donne. Le discriminazioni di genere come causa della povert  femminile”, donne ma anche uomini si sono ritrovati nella splendida cornice di Palazzo Marigliano a Napoli, per discutere delle problematiche femminili e cercare misure di contrasto.
” fondamentale poter creare momenti di scambio di esperienze che vadano oltre il territorio – ha spiegato Costanza Fanelli, leader storica delle femministe a Roma e membro della Casa internazionale delle Donne – in modo da creare spazi di discussione e confronto che permettano la costruzione di un meccanismo continuo di informazione che diventi anche uno strumento per prendere in mano la situazione con consapevolezza e proposte concrete”.
Dopo l’introduzione di Giuseppina Tommasielli, assessore alle pari Opportunit  del Comune di Napoli, si sono alternati gli interventi di Isabella Bonfiglio, responsabile del Coordinamento delle Pari Opportunit  della UIL Campania, Maria Fortuna Incostante, senatrice pd, Luisa Festa, Consigliera di Parit  della Provincia di Napoli, Annamaria Schena, Unione industriali di Napoli, Valeria Valente e Susy Veneziano, rappresentante Arlas agenzia per il lavoro.
Nel corso dell’incontro Daria Squillante, ricercatrice Istat, ha illustrato l’ultimo report sulla povert  in Italia nel 2012 e il quadro disastroso che ci consegna la crisi un Paese nel quale il 12.7 % delle famiglie e il 15.8% delle persone vive in condizioni di povert  relativa ( dati Istat, anno di riferimento 2012). Numeri questi che espressi in percentuale sembrano piccoli ma dietro quel 15.8% ci sono 9 milioni 563 mila persone di cui molte donne vittime di segregazione professionale, sottoinquadramento, lavoro non consolidato, atipico o part-time, disparit  salariali.
Affrontare il problema significa non solo riconoscere le disparit  esistenti tra i generi o evidenziare le criticit  è necessario capire quali siano le cause che determinano questa povert  e imparare a combatterle, con proposte che “superino la retorica delle politiche di tutela per le donne indicate come soggetto vulnerabile” per concentrarsi su interventi di politica economica e di genere.

Nella foto in alto, Daria Squillante durante l’incontro. In basso, un momento del dibattito

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