«Il cinema è soprattutto memoria», cos disse Lina Mangiacapre in una delle sue innumerevoli interviste. Cittadina del mondo, Lina Mangiacapre dedicò la sua vita interamente all’arte e alla filosofia, spaziando tra la pittura (firmandosi M lina), la filosofia, la politica, la regia, la musica, la militanza e la poesia, ed è dunque pressappoco impossibile “imprigionare” la sua personalit in una semplice biografia. Nata a Napoli nel 1946 e visse il ’68 durante i suoi studi universitari filosofici che concluse in quegli stessi anni, alternandosi tra manifestazioni e una creativit gi latente.
Sar datata 1972 la sua prima opera teatrale femminista intitolata “Cenerella”, creando parallelamente il metodo teatrale e di autocoscienza della “psico-favola”, che trascriver successivamente anche per il cinema con l’omonimo titolo. Del 1976 è invece la realizzazione della Rassegna del Cinema Femminista di Sorrento, in concomitanza degli Incontri Internazionali del Cinema, insieme alle “Nemesiache”, gruppo femminista fondato dalla stessa Mangiacapre nel 1970.
Lina Mangiacapre nel 1987 crea il Premio cinematografico “Elvira Notari”, assegnato fino al 2001 da una giuria da lei presieduta alla “Biennale di Venezia”. Il Premio, sospeso nel 2002 a causa della scomparsa della fondatrice, è stato ripreso l’anno successivo e da allora è intitolato Premio “Lina Mangiacapre”.
Il Premio “Lina Mangiacapre” (ex Premio Elvira Notari) fu ideato al fine di segnalare le opere filmiche che mostrano il cambiamento dell’immagine della donna nel tempo, soggetto di storia e di cultura. Di importanza internazionale, il Premio da omaggio a una pioniera del cinema “Elvira Notari” diventa omaggio a una scrittrice, giornalista, regista, artista che ha saputo impegnarsi a mostrare e diffondere un cinema da cui emerge una nuova sensibilit culturale verso un universo in cui la femminilit è protagonista della storia e non sua vittima.
Nell’edizione dello scorso anno fu premiata la regista islandese Slveig Anspach, con il suo lungometraggio dal titolo “Queen of Montreuil”, per aver mostrato con originalit e ironia la possibilit di superare disperazione e solitudine nell’accoglienza e partecipazione alla vita degli altri creando figure di donne capaci di “fare” poesia.
Quest’anno invece il Premio “Lina Mangiacapre”, che consiste in una scultura di Niobe (nome d’arte di Teresa Mangiacapra ) sar assegnato alla regista palermitana Emma Dante per il suo ultimo film intitolato “Via Castellana Bandiera” (tratto dal proprio omonimo romanzo). La giuria, composta da Valerio Caprara, Titta Fiore, Simone Manceau e Franco Mariotti, premia il lungometraggio con la seguente motivazione per aver messo in scena la sfida personale di due donne che, per il loro atteggiamento ribelle e imprevedibile, diventano espressione collettiva di rifiuto della violenza, della sopraffazione e della sofferenza che il potere patriarcale produce. La loro sfida blocca non solo una strada ma fa saltare dinamiche e logiche di quel sistema.
Il premio sar assegnato domani a Napoli, alle 18, alla galleria d’arte e cultura “Al Blu di Prussia” in via Filangieri 42. La serata sar anche un’occasione per assistere alla proiezione del film.
Nella foto, in alto, la responsabile nonch coordinatrice del progetto “Premio Lina Mangiacapre” Teresa Mangiacapra annuncia il film vincitore a Venezia, allo spazio de Le Giornate degli Autori, in presenza di Giorgio Grossetti, il rappresentante dell’Istituto Luce e la responsabile dell’ufficio stampa. In basso, Emma Dante (a sinistra) con Alba Rohrwacher che fa parte del cast
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