Scultura minima. E’ la mostra di Giuseppe Pirozzi, curata da Franco Riccardo, che la Private Banker Fideuram della Riviera di Chiaia ospita fino al 10 settembre. In esposizione 40 opere dello scultore partenopeo, in bronzo e terracotta. Così Fideuram inaugura, nel centro di Napoli, un nuovo spazio espositivo, sottolineando il suo impegno nella valorizzazione e promozione della cultura e dell’arte.
Pirozzi nasce a Casalnuovo di Napoli nel 1934 e già dal 1954, anno in cui inizia a studiare scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, spazia tra diverse tecniche e materiali, realizzando le sue prime opere in bronzo, che presto diventerà il suo medium prediletto.
Nella prima metà degli anni Sessanta si dedica alla sperimentazione attraverso l’utilizzo di nuovi materiali, il cemento, l’amianto, il piombo, mettendo al centro del proprio lavoro, più dell’aspetto figurativo (che verrà privilegiato negli anni Settanta), la materia stessa. La sua capacità nel modellare la cera lo conduce anche alla creazione di gioielli in argento, vere e proprie sculture, di piccolo formato, da poter indossare.
Scultura minima propone alcune opere realizzate tra gli Ottanta e il 2019. Proprio negli anni Ottanta, l’artista comincia a inserire nei suoi lavori caratteri alfanumerici e a creare un dialogo con l’arte e la storia del passato. Agli anni dieci del 2000, invece, risale un altro fondamentale cambiamento, sceglie come suo materiale privilegiato la terracotta, un medium già sperimentato negli anni passati.
Molti lavori in mostra sono di recentissima produzione e tanti sono, addirittura, esposti per la prima volta. È possibile, fra le altre, osservare opere inedite in terracotta ingobbiata, come Giacomo L. (realizzata nel 2019), alcune sculture del ciclo Preghiere (realizzato tra il 2014 e 2018) e sculture bronzee meno recenti, tra cui Principio di libertà, Tra un passo e l’altro (del 1995) e L’assedio (del 2007). Ciò che emerge da questa esposizione è la capacità di Pirozzi di utilizzare tecniche scultoree tradizionali dedicandosi, nel contempo, anche alla sperimentazione.
Francesca Pirozzi, figlia dell’artista, racconta, nel suo testo critico di accompagnamento alla mostra, il modo epidermico del padre di percepire l’altro da sé, cogliendone la più intima natura, superando ogni apparenza. La sua arte è rielaborazione e sublimazione del presente.
«E tuttavia – spiega – una volta decostruita e ricostruita nella sintassi artistica, quella realtà avrà perso il suo originario carattere soggettivo per ergersi alla dimensione universale dell’idea, cosicché ciascuno potrà rispecchiarvisi, decodificandone a suo modo il tracciato iconografico e facendone risuonare gli elementi in sintonia con il proprio personale immaginario, così da ritrovare nella misura minima della scultura una rappresentazione sintetico-simbolica del proprio modo originale di sentire e abitare il mondo».
Per saperne di più
giuseppepirozziscultore@gmail.com

Giuseppe Pirozzi
 Scultura minima
Curatore: Franco Riccardo
Fino al 10 Settembre 2019
Uffici Private Banker Fideuram | Riviera di Chiaia, 185 Napoli
dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00

In alto, Pirozzi fotografato nel suo studio da Paolo Menduni

 

 

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