Un lupo al Museo è il nuovo progetto realizzato dal Mann (gli esperimenti sociali sono a cura di Ugo Capolupo, autore di celebri provocazioni apparse sulla testata giornalistica Fanpage.it) per raccontare la società attraverso l’arte, spingendo il visitatore a schierarsi eda prendere posizione.
Il format è composto da dieci video destinati al web: gli episodi, ambientati in differenti spazi museali, raccontano l’universo culturale dell’archeologico in una nuova e originale prospettiva.
Il museo diviene lo spazio ideale per affrontare temi che hanno una spiccata rilevanza sociale: bullismo, traffico d’arte, sesso, censura, schiavitù, razzismo, modernità sono soltanto alcuni dei termini declinati nel “vocabolario creativo” di Ugo Capolupo.
Costante il richiamo all’archeologia come base culturale imprescindibile per tessere un dialogo tra passato e presente: soltanto dall’arte, infatti, scaturisce l’input per provocare il visitatore, che diviene vero protagonista della performance inscenata da Capolupo.
Il prodotto è curato nei minimi dettagli: la sigla è realizzata dal regista di animazione Alessandro Rak, mentre la colonna sonora è affidata al musicista Ciro Riccardi.
Il napoletano Capolupo ha collaborato come assistente di: Mario Martone (“Teatro di Guerra”), Nina Di Majo (“Autunno”), Stefano Incerti (“Prima del Tramonto”), Tonino De Bernardi (“Appassionate”), Gabriele Salvatores (“Denti”), Wilma Labate (“Domenica”), Sandro Dionisio (“La volpe a tre zampe”), Paolo Sorrentino (“L’uomo in più”), Nanni Moretti (“La stanza del figlio”). Ha collaborato, inoltre, alla realizzazione di alcuni documentari tra cui The riddle of Pompei per la Bbb e Venerdì Santo diretto da Herz Frank. E’ anche autore di numerosi format video per il web.