Pittore e disegnatore umorista, Senatore, sindaco di Napoli dal 1975 all’83, militante comunista dal 1934 a Tunisi sua citt natale figlio di Amedeo Valensi, appartenente in origine ai Levi emigrata a Valencia in cui presero il cognome. In fuga dalla Spagna nel 1492 si rifugiarono prima a Venezia e poi nel ducato di Livorno come ricchi commercianti di olio. Alcuni si trasferirono in Tunisia dove possedevano uliveti fondando una comunit detta “Grana” ebrei di lingua italiana. Maurizio mandato a studiare a Napoli si trovò la z al posto della s nella trascrizione del suo cognome all’anagrafe. A cinque anni dalla sua scomparsa viene presentato al Grenoble la traduzione in francese del suo libro edito da Pironti nel 2007 “Confesso che mi sono divertito” pp.132 euro 14 con prefazione di Aldo Masullo, pubblicata dalla casa editrice L’Harmattan.
Christian Thimonier, console di Francia, ha ospitato Lucia Valenzi, Giustino Fabrizio, Michel Valensi, Danielle Hentali per ricordare Maurizio attraverso le sue stesse pagine in cui con ironia e gioiosit narra la sua vita politica e l’attivit di Primo cittadino in una citt difficile da governare in un periodo tragico tra il colera del 1973 e il terremoto del novembre ’80. Il console, in un breve intervento come è sua abitudine per dare spazio ad altri, si sente lusingato di aver conosciuto attraverso la lettura un uomo che ha saputo fondere nell’arte e nella politica la cultura napoletana e quella francese.
La figlia Lucia accenna alla sua condanna all’ergastolo, alle torture in carcere, alle deportazioni e ai lutti in famiglia perseguitata dai fascisti. Fabrizio, sfogliando i suoi ricordi di amico e compagno di partito, ha evidenziato genialit , moralit , lungimiranza, cultura e coraggio dell’uomo politico. In particolare si è soffermato sui tragici giorni dopo il cruento terremoto. «La luce era sempre accesa nelle stanze di Palazzo San Giacomo per dare fiducia e concretezza operativa». Nell’ 81 idea l’Estate a Napoli coadiuvato da Gianni Pinto. Spettacoli al Maschio Angioino con artisti napoletani, africani, asiatici, sudamericani, il concerto in piazza Plebiscito del poco noto Pino Daniele per far vivere la citt anche di notte dopo gli anni del buio imposto dalla crisi energetica. Rievoca l’abbraccio fraterno con Giovanni Paolo II in visita pastorale.
Michel ricorda Maurizio con i racconti di suo nonno Elie e di suo padre Joseph, comunista a 16 anni, amici e compagni di gioco «nei viuzzi perpendicolari alla rue des Tanneurs nei pressi della Medina con i noccioli di albicocche usate come biglie o alla “Boutique du Père Francois” pur appartenendo alla comunit “twansa” ebrei di lingua araba. I giovani di quella generazione parlavano italiano francese e arabo ed erano legati dalla stessa fede politica».
Ricorda la decisione di Bourguiba nel 63 di eliminare il partito e imprigionare i dirigenti o costringerli all’esilio. Elogia l’Italia per l’integrazione degli stranieri. «Maurizio ha trovato a Napoli ospitalit che gli ha dato una vita colma di speranze e gioie come racconta nel libro».
Masullo «Scrive come dipinge. La sua parola è asciutta, anzi secca, come il segno di matita». Danielle «Il suo stile essenziale mi ha facilitato la traduzione. Il suo impegno per la giustizia sociale, la cultura e la Pace è un modello per la nuova Tunisia. Rivaluta la Memoria degli italiani approdati in Tunisia per trovare un mondo migliore. Le sue memorie sproneranno le associazioni di giovani per una Tunisia multiculturale aperta a ogni nazionalit o religione.
Tradotto in francese entrer nelle scuole. E’ una pietra in più per la Tunisia nata dopo il 2011. Sveglier le menti, aprir le bocche per esprimersi in pena libert , cambier il futuro».
Massimo Farignoli, consigliere comunale del MSI «Sono stato suo amico e spesso ospite per il suo modo corretto di agire e pensare la politica, per il suo sguardo critico verso il PCI».
Nelle foto, Valenzi durante un comizio nel 1975, la coeprtina della traduzione francese e un momento della conferenza stampa
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