Il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella punta sui giovani talenti. Venerdì 5 novembre alle 17.30 porta il gruppo San Pietro a Majella Antiqua nella Chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco.
L’ensemble è composto dagli allievi del dipartimento di musica antica che con tenacia affrontano le problematiche della restituzione del repertorio sei-settecentesco guidati da docenti.
Il concerto si articola intorno a tre grandi compositori del barocco italiano: Corelli, Vivaldi e Pergolesi eseguiti dai violinisti Marco Rozza, Antonietta De Chiara, Dario Patti, Marilena Di Martino, Salvatore Ruggiero, dal violista Lorenzo Iaquinta, dalla violoncellista Gaia Ferrantini, dalla contrabbassista Cristiano Pennone e dalla continuista Rosa Iannelli. Offrirà la propria voce alle pagine di Vivaldi e Pergolesi il contralto Domenica Pennacchio.
Il Concerto Grosso op. VI n. 4 di Arcangelo Corelli è scritto nella luminosa tonalità di Re maggiore e vuole essere un omaggio al compositore di Fusignano, ospite a Napoli nel 1701 per suonare insieme al pupillo Matteo Fornari alla corte vicereale dove ebbe modo di apprezzare la perizia dell’orchestra da camera del palazzo e il virtuosismo di Pietro Marchitelli.
Lo Stabat Mater del Prete rosso, realizzato per la Festa della Vergine dei Sette Dolori di Brescia nel 1711, perturba e conforta secondo i tipici tratti espressivi del colorismo vivaldiano.
E dopo le pagine romane e veneziane si passa al magistero napoletano della Salve Regina in fa minore, dall’originale in do minore, di Giovanni Battista Pergolesi. Il brano simboleggia il lascito del giovane maestro che sembra congedarsi dal mondo firmando nel 1736, anno della morte, questa pagina devozionale, vicinissima al suo Stabat Mater.
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti e l’accesso sarà consentito solo ai possessori del Green Pass.
In copertina, il cortile del Conservatorio di San Pietro a Majella