Il sincretismo di culture diverse fa lo sviluppo di una societ . Questo è il messaggio che trapela dai reportage di Not Apartheid, magazine trimestrale, del Casoria Contemporary Art Museum (CAM).
Al suo quinto numero, questo magazine reperibile on line, al sito del museo, conferma il suo indirizzo cosmopolita.
Le trentuno pagine della rivista, interamente in lingua inglese, propongono focus che, attraverso le testimonianze degli inviati, mettono in luce le realt di diversi punti del globo. Not Apartheid si avvale, infatti, di un articolato gruppo di correspondants, che tratteggia un variegato spaccato del mondo. L’India è vista attraverso gli occhi di Ashis Gosh, Juliana Neves Hoffmann per il Brasile e ancora per l’Italia, Graziella Melania Geraci propone un flash sulla Biennale di Venezia.
Il responsabile montenegrino Vaihada Nimanbegu presenta il focus dell’Europa dell’Est con i volti delle pornostar dell’oriente europeo sulle bandiere nazionali. In tal modo, dimostra che l’industria porno è diventata simbolo identificativo delle nazioni dell’Est e del capitalismo globale.
In questo numero gli inviati (artisti, curatori e critici internazionali) riportano eventi, mostre e considerazioni sull’evoluzione artistica del proprio Paese, mentre informazioni sulla musica e sulle pubblicazioni d’arte completano la gamma dei suggerimenti della rivista.
Sempre più ricca di immagini e notizie, Not Apartheid, come la stessa veste grafica del titolo evidenzia, presenta riflessioni sulle situazioni di discriminazioni nel mondo e in particolare in quello dell’arte. L’arte va intesa in tutti i suoi aspetti: dal cinema, al design ed ancora alla musica. A questo proposito, il testo dell’iraniano Rokhshad Nourdeh rivela apertamente le tristi difficolt della produzione artistica del suo paese: dalle origini liberali all’influenza oppressiva del governo estremista islamico.
L’identit del popolo appare in bilico tra tradizione e modernit , mentre l’influenza della classe dirigenziale spinge verso un mercato che vuole le espressioni culturali, volte alla mancanza di riflessione sulla condizione esistenziale attuale. Una vera denuncia che ovviamente ha voce in Not Apartheid.
www.casoriacontemporaryartmuseum.com
In alto, la copertina del quinto numero