Raimondo di Sangro principe di Sansevero incarna tutte le caratteristiche del mito. Illuminista prima del tempo, scienziato, inventore, mecenate, Gran maestro della Loggia Napoletana e gentiluomo di corte, attraversò i suoi anni con spirito creativo ed indagatore, consapevole di lasciare ai posteri un eredit di incredibile valore. Eppure molti napoletani ne travisano la memoria, contribuendo ad alimentare un’immagine pittoresca se non addirittura balorda di mago, nobiluomo stravagante dedito alle più scellerate pratiche di stregoneria. Raimondo di Sangro era un uomo di cultura, “non un accademico, ma un’accademia intera”, “sebbene con il difetto di avere troppa fantasia”, prendendo come spunto ciò che l’astronomo francese Joseph-Jerome de Lalande e Antonio Genovesi ebbero a dire a riguardo del principe.
A trecento anni di distanza dalla sua nascita, i comproprietari della cappella Sansevero hanno costituito il Comitato per le celebrazioni del tricentenario ed in collaborazione con il Museo Cappella Sansevero sosterranno una serie di iniziative al fine di collocare il principe nel pantheon dei grandi geni napoletani. I membri del Comitato, Nino Masucci e Bruno Crimaldi hanno illustrato un fitto calendario di appuntamenti. Lo spettacolo “Solve et Coagula, il Principe di Sansevero”, un’opera da camera con musiche del maestro Guido Morini e libretto di Marco Beasley, aprir le celebrazioni. Previsto per oggi alle 18:00 e domani in replica, lo spettacolo godr della potenza suggestiva sprigionata dalla cappella Sansevero, cornice ideale per un racconto fedele della vita del principe in chiave musicale.
Dal 20 febbraio partiranno le visite guidate teatralizzate organizzate dall’Associazione culturale NarteA, rappresentata da Erika e Febo Quercia e mariano Penza, che per l’occasione ha ideato “Il Testamento di Pietra”, percorso durante il quale gli ospiti conosceranno gli aspetti più interessanti e dimenticati di una personalit complessa ed intrigante come quella di Raimondo di Sangro confrontandosi con il suo lascito più imponente, la meravigliosa cappella privata e la cavea. Le statue del Queirolo, del Corradini, del Sanmartino e le macchine anatomiche rivivranno sospese in un’atmosfera magica, in un dialogo con il loro creatore.
Marzo si aprir con la presentazione di due libri: “Madre di Piet . Amore e morte all’origine della Cappella Sansevero” di Beatrice Cercaro e “Dai numeri la verit . Nuovi documenti sulla famiglia, i palazzi e la Cappella dei Sansevero” di Eduardo Nappi, due opere che tentano di esplorare la figura del principe e della sua famiglia scegliendo due prospettive inconsuete, le origini della cappella, legata all’assassinio di Maria d’Avalos e Fabrizio Carafa commissionato da Carlo Gesualdo e gli archivi contabili del banco di Napoli.
Mostre, laboratori, reading sono inoltre previsti per animare un anno di celebrazione di un illustre compleanno, iniziato con l’affissione di una lapide commemorativa sul prospetto di Palazzo Sansevero in piazza San Domenico e con un annullo postale della ricorrenza commissionato alle Poste italiane, per ricordare un uomo che armato di genio combatt l’ignoranza.
Raimondo di Sangro rientra a pieno titolo tra i grandi, tra coloro che seppero leggere i tempi sopravanzandoli, sostenendo l’uguaglianza e la fratellanza degli uomini prima ancora della rivoluzione francese, indicando la virtù ed il talento come gli unici elementi distintivi tra gli individui, non immaginando che a trecento anni dalla sua nascita i suoi posteri avrebbero parlato di meritocrazia come una delle grandi assenti nelle societ contemporanee.
In alto, il principe Raimondo di Sangro. In basso, da sinistra, la targa commemorativa, un momento della conferenza e la mandolinata di Mastro Masiello
Guarda il video “Le otto corde di Partenope”
www.youtube.com/user/ilmondodisuk#p/u/13/lZTPJvk2v-s
LA NOTIZIA Ventimila per Tatafiore
Dal 18 dicembre, giorno dell’inaugurazione, al 18 gennaio sono stati 20.000 gli ospiti che hanno visitato la personale del Maestro Ernesto Tatafiore negli appartamenti storici della Reggia di Caserta.
A determinare una cos massiccia affluenza ha certamente contribuito l’apertura del museo durante le feste natalizie, in particolare i giorni di Natale e Capodanno, quando in dodici giorni sono state registrate più di 9.000 presenze. Nelle prime due settimane del 2010 sono stati staccati invece 9.143 biglietti ed al termine del primo mese di esposizione si contano ventimila visitatori.
La mostra ” I maestri di Terrae Motus: Ernesto Tatafiore” che rester aperta fino al 20 marzo, è aperta tutti i giorni, dalle 9.00 alle 19.00 – escluso il marted – con un biglietto di 8 euro che consente di visitare anche gli agli appartamenti reali.