Lo storico dell’architettura Renato De Fusco parla alla galleria Al Blu di Prussia e propone un progetto unico per il centro antico, in occasione della terza edizione del Premio Fondazione Mannajuolo”, istituito da Giuseppe e Patrizia Mannajuolo per celebrare uomini e donne di cultura che nella loro carriera si distinguono come punte di eccellenza nel panorama partenopeo.
Il riconoscimento è stato assegnato in varie occasioni a personaggi del mondo delle arti e dello spettacolo e a personalit  eccellenti del calibro di Claudia Cardinale, Ruggiero Cappuccio, Mimmo Jodice e Massimo Rosi. Questa volta la famiglia Mannajuolo ha deciso di premiare, con un’ opera dell’artista Ambra Selvaggia Caminito, due esempi della cultura e dell’architettura della citt  Mirella Barracco “per l’attivit  di conoscenza del patrimonio artistico napoletano e l’inserimento di Napoli e del Mezzogiorno nei circuiti nazionali ed internazionali” attraverso iniziative di grande respiro culturale che ad oggi continuano ad essere fiori all’occhiello della citt , tra cui il progetto “Monumenti Porte Aperte”, diventato poi “Maggio dei monumenti”; e Renato De Fusco, professore emerito all’Universit  di Napoli Federico II, storico dell’architettura, dell’arredamento e del design di fama internazionale ed arguto critico, scelto dalla Fondazione come uno dei “maggiori protagonisti del dibattito culturale architettonico” della citt , soprattutto attraverso la rivista da lui fondata e diretta dal 1964, “Op. cit.”
Dopo la consegna dei premi, Renato De Fusco ha espresso per “Il mondo di suk” i dubbi e i progetti di chi tanto ha fatto e continua a fare per la propria citt .
“Sono molto dubbioso sul ruolo di quest’amministrazione – ha dichiarato – che sperpera i fondi in tanti piccoli progetti inutili disseminati per la citt  con il solo scopo di favorire la solita cerchia di amici e parenti, senza mai fare qualcosa di realmente utile e concreto”.
E a proposito della recente approvazione dei fondi da destinare al recupero del centro storico, Renato De Fusco ha le idee ben chiare “senza dubbio lascerei inalterata la rete viaria ippodamea, e concentrerei i fondi in un unico grande progetto che si occupi di rendere più abitabile il centro antico, trasformandolo in un grande centro di studi, che riunisca in un solo quartiere tutti gli studenti dentro e fuori le universit , anzich lasciarlo alla condizione attuale un presepe vivente che i turisti fotografano quando vengono a Napoli, poi mi concentrerei su Bagnoli, affinch diventi un prolungamento urbanistico di Posillipo”.
Ha poi concluso spiegando che “questa tanto amata / odiata citt  mi ha spinto quando ero giovane a sedermi alla scrivania e studiare progetti e modi per migliorarla continuamente, se anche i miei colleghi saranno disposti a mettere per un attimo da parte la smania di costruire e riedificare e si lasceranno guidare dalla stessa voglia e dalla stessa passione che ha animato me per tanti anni, Napoli allora avr  la sua occasione di rinascita”.

In foto, De Fusco durante la premiazione al Blu di Prussia

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