Circa 5 milioni di euro dei fondi comunitari per la villa romana di Minori in costiera amalfitana. Un finanziamento molto consistente per effettuare una serie di indagini approfondite allo scopo di risolvere le maggiori criticità del sito. E avviare un restauro esteso.
Dopo anni di precarietà, visto che per mancanza di soldi non si poteva garantire il ciclo periodico di manutenzione necessaria contro il degrado. E la progettazione del restauro ha appena preso il via a opera del gruppo di funzionari guidato dalla soprintendente di Salerno e Avellino, Francesca Casule.
Attraverso accordi intercorsi con università e centri di ricerca, primo fra tutti l’Istituto Superiore per la Conservazione e il restauro del Mibact, si opererà per il recupero degli apparati decorativi della Villa (stucchi, mosaici, intonaci dipinti) a partire da un primo intervento pilota che si cercherà di impostare come cantiere-scuola.
Si suppone la villa sia stata eretta fra il 30 e il 60 d.c. ma se ne ignora il nome del proprietario che di certo fu però benestante e raffinato. Durante l’impero romano la costiera amalfitana, per il bradisismo, era più arretrata di oggi: dalla spiaggia era possibile raggiungerne direttamente l’ingresso che si trova in una baia della costiera, nel punto in cui il fiume, Regina Minor, sfocia nel mare .
Per saperne di più
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In foto, la soprintendente Francesca Casule con il funzionario Michele Faiella