Riccardo III, invito a corte, William Shakespeare drammaturgia e regia Laura Angiulli con Giovanni Battaglia, Alessandra D’Elia, Stefano Jotti, tre fedelissimi bravi della Galleria Toledo, produttrice dello spettacolo, che è andato in scena nella Sala da ballo del Museo Villa Pignatelli di Napoli. Salone incantevole, raffinato, suggestivo, di una villa neoclassica principesca, situata nel centro citt , immersa in un parco ricco di verde rigoglioso con alberi secolari, di fronte alla Villa borbonica e alla baia partenopea, sede per decenni di concerti, teatro, incontri di regnanti, nobili e artisti internazionali ospiti del Principe Pignatelli Cortez d’ Aragona fino al 1930.
Il salone, arredato con grandi specchi su pareti decorate con raffinati dipinti e monumentali candelabri a soffitto, ha offerto l’ideale scenografia alla pregevole regia di Laura, sempre attenta ad evitare inutili fronzoli allo spettacolo per dare ad esso sintesi nel racconto, intensa e coinvolgente drammaticit a ogni azione.
Il lungo rettangolo della sala è apparso come un campo da tennis su cui i tre protagonisti hanno disputato la loro lotta di potere, immersa nel sangue, facendo rimbalzare odio, offese, invettive, insane vendette, deliri personali, tradimenti.
Ma è apparso anche come un biliardo su cui Il gobbo e sciancato Riccardo, duca di Gloucester, fratello di re Edoardo IV, feroce, ambizioso, arrogante, spietato, disposto a tutto, gioca la sua partita, riesce da abbattere tutti i birilli per ottenere la corona. Fa uccidere il fratello maggiore, duca di Clarence, corteggia e sposa Anna, vedova del principe di Galles. La storia racconta la scalata al potere e su ogni gradino un morto. Raggiunto il suo scopo, fa uccidere i figli di Edoardo, ripudia Anna e progetta di sposare la nipote Elisabetta.
In scena Battaglia è Riccardo, Jotti nel ruolo del fratello e del cugino Buckingam, D’Elia nelle tre regine, Margherita, Anna, Elisabetta. La bravura, talmente professionale come in ogni spettacolo in cui sono stati protagonisti, non trova parole. Va vista per ammirarla. La drammaticit della tragedia, da loro espressa nella gestualit , nel volto, negli occhi, è accentuata dal disegno delle luci del maestro Cesare Accetta.
Spesso gli attori sono immersi in un semibuio come fantasmi di tragici passati che si muovono in spazi resi drammatici da tante ombre su pareti e soffitto sotto un poetico rassicurante cielo illuminato da flebili luci di stelle create, per incanto, dal luccichio dei cristalli dei candelabri in alto. Gli specchi dilatano lo spazio scenico. Quei fantasmi assettati di potere e assassini di innocenti vivono ancora oggi a ogni latitudine. Il pubblico, seduto sui lati lunghi del salone, nel ruolo di corte, ha applaudito, commosso emozionato, più volte, per ringraziare il lavoro creativo e culturale di Laura, Cesare, Alessandra, Giovanni, Stefano.
Nella rassegna Doppio Sogno, edita dalla Galleria Toledo, prossimo appuntamento
gioved 21. Piet dei Turchini. Ciclo integrale delle Sonate per piano e violino di Mozart con Alberto Maria Ruta, violino, Dario Candela, piano, preceduto dalla conferenza di Sandro Cappelletto, Riccardo Scognamiglio, Stefano Valanzuolo.
Luned 25. Piet dei Turchini. Danise Bass Less duo jazz contemporanea con Vincenzo Danise, pianoforte, Giuseppe La Pusata, batteria. Concerti alla Villa Pignatelli, Riviera di Chiaia 200 alle ore 21. Il costo del biglietto al Museo è di 2,50 euro, gratuiti i concerti. Fino al 4 agosto rassegna di 14 film selezionati da Lavinia D’Elia, sempre alle 21 col solo biglietto d’ingresso.
Per saperne di più
galleriatoledo.info
Nelle foto di Cesare Accetta, momenti dello spettacolo