Il vento dell’ecologia soffia nel video di Raffaela Mariniello. Che sarà proposto nell’ambito della rassegna Il sabato della fotografia online l’11 aprile: l’appuntamento è alle 12.
Eppure soffia è la riflessione visiva (foto) della fotografa napoletana da oltre vent’anni impegnata in una ricerca su tematiche sociali e culturali, con un’attenzione particolare alla trasformazione del paesaggio urbano e al rapporto tra l’uomo, il quotidiano e la natura su questo periodo attraverso un video-art dove l’acqua diventa il medium comunicatore che ci parla di ecologia e di prospettive future.
Nell’opera, l’immagine dell’artista si riflette in uno specchio d’acqua e pensa alle cause che possono aver generato la pandemia. La sua osservazione fa ricorso alla scrittura, evocando parte di un brano degli anni Settanta: “Eppure soffia” di Pierangelo Bertoli è un testo premonitore, parla di ecologia e di profitto senza scrupoli, frammenti di vita che il mondo ha vissuto finora e che forse si vedrà costretto a ripensare.
Promossa dall’assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, da Casa del Contemporaneo e da Movimenti per la fotografia, la rassegna di narrazioni visive a cura di Pino Miraglia mostra – ogni martedì e sabato – opere, scatti e filmati di alcuni autori che si sono avvicendati negli incontri delle cinque edizioni della rassegna. La rassegna si inserisce nella macro iniziativa dell’assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Napoli #laculturanonsiferma.
Martedì 14 aprile in streaming Infiniti, il videoreport di Alfredo Maddaluno realizzato in occasione dell’omonima mostra di Fabio Donato nel 2007. I prossimi artisti che si avvicenderanno sono Massimo Cacciapuoti e Sergio Siano.
Raffaela Mariniello, classe 1961, è tra le più note fotografe italiane della sua generazione. Nel 1991 inizia il progetto Bagnoli, una fabbrica, tutt’ora unica testimonianza storica sull’attività dell’acciaieria Italsider, esposto a Napoli, Nantes, Calais, Parigi e Milano. Tra le mostre più recenti Capri B&B Behind and Beyond alla Certosa di San Giacomo a Capri nel 2016 in cui prosegue la speculazione sugli effetti del turismo e sull’identità dei luoghi.