La cantata popolare “Terra” che ha inaugurato la stagione sinfonica del San Carlo risuona come un monito forte a tutti coloro che hanno perso di vista il fondamento della vita civile, il rispetto. Anzi, la pietas, la comprensione profonda che un uomo ha nei confronti dei suoi simili.
Una cantata civile, quindi, un messaggio che invita alla speranza, lanciato in un periodo in cui ombre oscure velano la nostra identit nazionale.
L’azione si svolge tutta in mare, ma il titolo è “terra”, quasi a sottolineare che la navigazione, la vita, è un passaggio dalla terra alla terra, dalla partenza all’approdo, condizione metaforicamente sintetizzata dell’esistenza, resa inquieta da imprevedibili marosi.
La presenza del Capo dello Stato, salutato da un lungo e convinto applauso, ha consacrato la solennit della serata, una celebrazione appassionata del 150 anniversario dell’Unit d’Italia.
Suggestivo il testo di Valeria Parrella, interessante la musica di Luca Francesconi.
Bravi il direttore Jonathan Webb e tutto il cast che hanno dominato una partitura complessa e una narrazione tutta improntata alla sobriet , purtroppo smarrita nel finale che è stato voluto a effetto a tutti i costi.
In foto (di Francesco Squeglia), due momenti di “Terra”
Prossimo appuntamento con la stagione sinfonica
Muhai Tang/Sharon Isbin
dall’8 al 9 ottobre 2011
direttore Muhai Tang
chitarra Sharon Isbin
Orchestra e coro del teatro San Carlo