Luce nelle tenebre, Lux in tenebris. E’ stato appena inaugurato il nuovo impianto di illuminazione delle Catacombe di San Gennaro che, interamente realizzato con tecnologia Led, oltre a valorizzare la monumentale sacralit  del luogo, consente d’illuminare con particolare cura gli antichi affreschi, garantendo un notevole risparmio energetico con luci prive di radiazioni infrarosse e ultraviolette. L’Arcidiocesi di Napoli e L’Associazione L’Altra Napoli Onlus hanno affidato i lavori a una cooperativa di giovani elettricisti del Rione Sanit  . L’intento è quello di rivalutare e riqualificare il quartiere puntando sulle risorse umane, sulle nuove generazioni.

L’evento si inserisce idealmente nel progetto”San Gennaro extra moenia: una porta dal passato al futuro”, avviato grazie al contributo della Fondazione per il sud e dell’Associazione L’Altra Napoli, che ha generato un protocollo d’intesa per promuovere l’afflusso turistico alle Catacombe di San Gennaro e al Miglio Sacro. Il nuovo itinerario culturale è proposto da guide turistiche del quartiere, alla riscoperta di una zona antica e bellissima, considerata ancora a rischio e spesso evitata non solo dai turisti ma anche dai napoletani. A valorizzare l’ atmosfera dei luoghi, le suggestive video installazioni della Elisabetta Valentini.

Il percorso inizia con l’ingresso alla Basilica di San Gennaro dei poveri dove domina il Golgota dell’artista napoletana Annamaria Bova, autrice di opere che, attraverso l’uso di un linguaggio sapientemente sintetico, producono un forte impatto emotivo sul fruitore. Il Golgota rievoca scenari di un passato lontano nel tempo ma i cui segni e significati si rinnovano ogni giorno nella nostra vita attraverso la fede. Lateralmente alla basilica, si accede alle Catacombe: circondati da una mollica di tufo dalle insenature logicamente disposte e svelate dalla luce dei LED, passato e presente si fondono in una armonica sinfonia di suoni e colori.

“Lux in tenebris” rappresenta l’ultima tappa di un percorso iniziato da Valentini cinque anni fa con “Alza gli occhi e guarda” quando ha fotografato la Sanit  e la sua gente. In questo arco di tempo, la Sanit  ha fatto progressi e alcune di quelle immagini del quartiere ora son cambiate: oggi le Catacombe uniscono nuovamente la Sanit  a Capodimonte, il rione ritorna a avere la sua apertura al mondo troppo a lungo negata.

“Tornata in questo luogo sepolto – dice l’autrice fiorentina- ho sentito che esiste il meno che è uguale al più, ci in questo posto dove la vita viene meno perch è sacra nelle sue tombe si ritrovano i valori umani che sono il più di una societ  che vuole evolvere”. L’istallazione si compone di “microfilm dall’anima”: il corpo diventa sacro, la vita è rito, la parola lascia il posto all’immagine, il suono è calpestio di piedi sulla nostra terra, acqua che scorre tra le dita. La ripetitivit  dei gesti, il mistero della nascita, la presenza costante del mare (di questo mar mediterraneo che prende e che porta, che è morte e vita) s’impone a chi guarda. Il passato si fa presente nel fare artistico e il presente (attraverso i volti dei giovani del Rione protagonisti di alcuni filmati) è immortalato nelle mura remote, senza invaderle.

Tutto il percorso delle catacombe è circoscritto da decorazioni in ferro e rame raffiguranti colombe , angeli e creazioni floreal,i frutto dell’ingegnoso lavoro della cooperativa di giovani fabbri del Rione, Iron Angels, che da qualche anno partecipano con impegno e dedizione al percorso di formazione in laboratorio, sotto la guida esperta di Riccardo Dalise, usufruendo degli spazi della chiesa messi a disposizione da padre Antonio Loffredo, motore di tutta l’iniziativa. L’evento sar  aperto al pubblico gratuitamente ogni sera,fino al 7 marzo 2010.

Nelle foto di Nando Calabrese, “Lux in tenebris”

Per saperne di più:

www.catacombedinapoli.it

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