Per “La Repubblica” Simonetta Santamaria è una delle signore della suspense made in Naples, mentre per “Il Corriere del Mezzogiorno” è lo Stephen King napoletano. Parliamo di di Simonetta Santamaria e delle lusinghiere recensioni sul suo nuovo libro,”Io ti vedo” che “Tre60” marchio dell’editrice TEA (gruppo editoriale Mauri Spagnol, pagg.364, euro 9.90) ha di recente mandato in vetrina.
Una storia avvincente che coinvolge, fatti di quotidiana barbarie che coinvolgono una citt , Napoli in questo caso, come tutte le metropoli del Belpaese da nord a sud, e anche del mondo intero, a denunciare, senza mezzi termini, la perdita della bussola esistenziale di un’umanit che da tempo ha smarrito l’esatta dimensione della civile convivenza.
La storia. Sul ciglio di una strada di periferia è stato rinvenuto il cadavere della giovane Lucia Campobasso, assassinata in modo brutale, il che induce gli investigatori a pensare a una vera e propria esecuzione.
La tragica fine di Lucia diventa il tormento del padre Maurizio, un poliziotto, capo del reparto investigativo anticrimine di Napoli, il quale non si d pace, soprattutto di fronte all’impossibilit di far luce sui responsabili della morte della figlia, soprattutto dopo una soffiata che lo conduce a una cascina abbandonata ricovero di clandestini pronti a delinquere.
Ma la sortita alla cascina si rivela una trappola, dove nell’agguato a opera di un commando armato perdono la vita quattro poliziotti, mentre Campobasso ci rimette un occhio e impiega poco per capire che è proprio la sua persona la chiave di un piano criminale più vasto e sanguinario.
Persa ogni fiducia nelle istituzioni, debilitato e in preda a un indicibile dolore per la perdita della figlia, si dimette dalla polizia per diventare un giustiziere solitario che nell’ombra va alla ricerca di quelle che si erano rivelate ombre inafferabili, ma soprattutto per venire a capo della trama perversa che sottende alla morte della figlia.
“Io vi vedo” tocca e affonda i colpi in temi di grande attualit che investono gli Stati in quest’inizio di terzo millennio.
Quella zona della ferrovia che col buio fa veramente paura e che si trasforma in covo di torvi personaggi diventa fiera della variet delinquenziale con esseri umani, tali dovrebbero essere, a sbarcare il proprio lunario prendendo e offrendo, saltellando, barcollando, facendo a pugni e stramazzando in un mare senza fondo di droga, illusione transitoria per un’esistenza che dovr arrivare al domani. Poi si vedr .
la citt , ci sembra voler suggerire l’autrice, che è diventata una grande periferia, dove le forze dell’ordine e tanti Campobasso rischiano la vita puntualmente ogni giorno per dare corpo a quelle tante ombre che delinquono, lasciando sul terreno giovani vite come quella di Lucia.
Ombre che colpiscono la nostra immaginazione e che ci fanno paura perch delinquono in un contesto urbano dove è facile sfuggire al controllo, ma fanno paura soprattutto perch personificano l’irrazionale e il primordiale presente in ogni essere umano, in ogni vita che, in apparenza, sembra essere plasmata in virtù della logica.
Ma alla controprova, molti si rivelano il mostro che è in agguato in ogni angolo, in ogni anfratto, l’orco dell’esistenzialit quotidiana che si è ormai impossessato della nostra mente.
Sono i mostri del nostro tempo che imperversano molte volte indisturbati.
Bella prova narrativa questa di Simonetta Santamaria, soprattutto nell’introspezione intimista del protagonista Maurizio Campobasso, ma è anche un’analisi sugli strumenti molte volte inadeguati di quanti sono chiamati a stanare il crimine e i suoi protagonisti, soprattutto quando devono mettersi sulle tracce di omicidi ossessivi al confine tra normalit e follia. Femminicidio docet. Non sono criminali, ma il volgare lato oscuro dell’umanit .
Di seguito, intervista all’autrice
SIMONETTA E L’AMORE AD ALTA TENSIONE
ni. gua.
Simonetta,”Io vi vedo” è un titolo davvero inquietante. Chi lo ha scelto?
Lo ha proposto la casa editrice e io l’ho subito accettato perch credo che incarni bene l’anima del romanzo
.
Lei scrive ma promuove anche la scrittura. Insieme a Maurizio Ponticello cura la rassegna “Inpastallautore”. Qual è la prima cosa che la colpisce quando legge un libro?
La capacit dello scrittore di mantenere alto l’interesse del lettore, quel dono prezioso di riuscire a tenermi incollata alle pagine e volere a tutti i costi andare avanti e scoprire come va a finire.
Cosa significa essere autori originali, capaci di coinvolgere un bel numero di lettori?
Credo che l’originalit non stia tanto in un soggetto mai scritto, cosa in pratica impossibile specie nel genere thriller, quanto nel metterci quel quid che rende la storia una storia speciale.
Napoli ha molti bravi autori, pochi però hanno visibilit nazionale. Come lo spiega?
Fortuna. Se si è portati da qualcuno importante, il più è fatto 6 è« « o è á « s pt B L libri n e B link B B d d B d d « B pG B B «7 B e « B E B B èMODE B H l è NO è B B» OJ B e
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B E B . S’immagini uno scalatore se si avvale di un portatore la fatica è relativa, ma se deve fare tutto da solo la cosa è molto più complicata e la scalata molto più lunga. In più, ci aggiunga che poche case editrici investono su autori esordienti, e gli stessi lettori preferiscono andare sul sicuro comprando titoli stranieri, credendo – erroneamente – di avere tra le mani un capolavoro. Come dico sempre, non è necessario comprare un bestseller per avere una buona lettura.
Non leggeremo mai un romanzo d’amore firmato da lei e ambientato a Napoli?
Non credo proprio! Non è nelle mie corde scrivere storie rosa, anche se nei miei romanzi l’amore c’è sempre seppure contornato da omicidi e trame ad alta tensione.
C’è un nuovo thriller che bolle nel suo computer?
Certamente! E, come un feto irrequieto, non vede l’ora di venire al mondo. 😉
L’AUTRICE
Specializzata in horror e thriller soprannaturale, ha vinto nel 2005 il Premio Lovecraft e nel 2010 il Fantastique nell’ambito del Fantasy Horror Award. Tra i suoi libri,
la raccolta di racconti "Donne in noir", i saggi illustrati "Vampiri – da Dracula a Twilight" e "Licantropi" (tradotti in Francia e Spagna) e il romanzo "Dove il silenzio muore" (Cento Autori).
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